Ricordando Nonna Maria

Alcune volte nei piccoli centri si registrano emozioni particolari quando si verificano eventi non certamente eccezionali

ma importanti per l’intera comunità.

Un modo di essere, una presenza fatta di piccole cose ma avvolte da tanta commozione.

È quello che si è vissuto in questi ultimi giorni, in Mesagne, con la scomparsa di Nonna Maria. Generalmente si parla sempre di personaggi che rappresentano la comunità, di coloro che guidano le amministrazioni comunali, di coloro che magari ci rappresentano in contesti politici ed amministrativi ma difficilmente si parla della gente umile, di coloro che testimoniano il loro vissuto con piccoli esempi, in genere non ostentati.

Se qualcuno volesse ricordare qualcosa di Nonna Maria ricorderebbe una vita unicamente dedita al lavoro in quel forno di Via Alfieri, costruito nell’immediato dopoguerra. Proprio così, fu mio nonno geometra che si occupò della pratica amministrativa e mestru Ninu Leuzzi che lo realizzò. Tempi difficili, quelli in cui un forno era una risorsa per tutto un quartiere se non addirittura per l’intera città. Ci riferiamo ad un periodo dove quasi il cento per cento della popolazione faceva il pane in casa, generalmente il venerdì con i classici sette panetti che dovevano durare una settimana. Nonna Maria ha vissuto in quel forno per una vita intera, facendo direttamente il pane, suggerendo con consigli la via migliore per utilizzare soprattutto il lievito madre, ma anche per produrre frise, taralli, bocconotti, e in generale dolci e prodotti da forno tipici della nostra tradizione.

In molti di noi da domani andare a comprare il pane o una busta di taralli, in quel forno, daranno uno sguardo alla ampia sala e vedranno l’immagine di Nonna Maria, un’immagine sempre con il sorriso sul volto, mai scalfito dal lavoro, unico riferimento della propria vita.

A Nonna Maria che vada il meritato riposo con la speranza che la terra Le sia veramente lieve. Se al termine della propria presenza in vita deve esserci un premio per quel che si è fatto di buono non vi è alcun dubbio che a Nonna Maria deve andare il massimo perché la memoria di una vita onesta e laboriosa è destinata a rimanere un ricordo eterno.

Erika Giordano

24 gennaio 2022

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