ANPI "Eugenio Santacesaria" Mesagne ricorda Beppe Patrono (di Erika Giordano)
Per le iniziative di Resistenza Culturale, l’Anpi “Eugenio Santacesaria” di Mesagne ha organizzato per il 28 aprile alle ore 18:30
presso l'Ass. di Vittorio in Via Castello 20 una iniziativa per parlare di Beppe PATRONO, un acuto analista della sinistra nell’ambito del tema CULTURA, GIUSTIZA e ANTIFASCIMO
Delineeranno la figura di BEPPE PATRONO,
Katiuscia Di Rocco
Gianvito Mastroleo
Maria Carmela Stridi
Giampiera Dimonte leggerà stralci di testi scritti dallo stesso BEPPE PATRONO.
Un profilo di Giuseppe Patrono ( Brindisi 1918 - Mesagne 2006) lo si può trovare in internet nel sito del CENTRO DI RICERCA PER LO STUDIO DEL PENSIERO MERIDIONALISTICO di cui si riporta qualche stralcio.
Beppe Patrono , dopo gli studi liceali a Brindisi, nel 1938 entrò alla Scuola Normale Superiore di Pisa, frequentando la facoltà di lettere. Lo scoppio della guerra e la chiamata alle armi lo costrinsero a interrompere gli studi. La permanenza a Roma durante il servizio militare gli permisero di avvicinarsi al Partito d’Azione. Alla costituente sarà candidato proprio per quest’ultima formazione. Pur non venendo eletto, continuò a collaborare attivamente all’interno della rete azionista pugliese. Contemporaneamente, P. ebbe modo di collaborare con alcune delle più importanti riviste politico-culturali italiane di quegli anni quali «Il Mondo», «Il Ponte», «La freccia», «L’Italia socialista», «Risorgimento socialista», «Nuova Repubblica», «La città». Terminata l’esperienza del PdA, decise di aderire al Partito Socialista Italiano. P. fu attivo nella politica locale, venendo eletto più volte nel consiglio comunale di Brindisi. Nei primi anni ’60 fu di nuovo a Roma, come membro della Direzione del Partito nella Sezione propaganda, mantenendo comunque sempre stretti legami politici e culturali con la sua città. Contrasti interni decretarono l’espulsione di P. dal PSI nel 1966. Si avvicinò PCI, venendo candidato due volte, nel ’68 al Senato, e nel ’70 al Comune di Brindisi, come capolista, dove venne rieletto. Dopo qualche anno entrò in rotta anche con il gruppo comunista locale. P. decise di continuare a fare politica come indipendente fino a metà anni ’80, per poi ritirarsi a vita privata con la famiglia a Mesagne. Dopo una lunga malattia morirà il 22 giugno 2006.
L’archivio storico di Beppe Patrono è stato depositato presso la Fondazione Giuseppe Di Vagno (1889-1921) di Conversano così composto:
Il fondo è costituito da 58 buste con documentazione dal 1910 al 2008, organizzata in cinque sezioni principali, a loro volta organizzate in serie: “Carte famigliari e personali”, “Attività politica e culturale”, “Corrispondenza”, “Raccolta di giornali e opuscoli a stampa”, “Carte di e su Gaetano Salvemini”.
L’archivio contiene sia carte di natura personale e familiare, che documentazione relativa alla sua attività politica e intellettuale, con articoli, discorsi, appunti, lettere e una raccolta di testi e articoli su specifici argomenti di interesse del soggetto produttore.
La biblioteca è stata donata dalla consorte di Beppe Patrono, dott.ssa Maria Carmela Stridi alla Biblioteca diocesana Annibale De Leo di Brindisi, dopo reiterati tentativi di donarla alla biblioteca civica di Mesagne. L’unico gravame per l’Amministrazione era quello di catalogare la stessa e renderla fruibile agli studiosi.
Erika Giordano
26.04.2022