La bisbetica domata. Lunedì 2 aprile a Mesagne (di Giovanni Galeone)
Lunedì 2 maggio penultimo appuntamento della stagione teatrale a Mesagne con “La bisbetica domata” di William Shakespeare
a cura della Factory Compagnia Transadriatica / Fondazione Sipario Toscana, con traduzione e adattamento di Francesco Niccolini mentre la regia è del salentino Tonio De Nitto.
La rappresentazione si sviluppa attorno alla trasformazione di Caterina (Angela De Gaetano), presentata secondo gli stereotipi della bisbetica: violenta, rissosa, diabolica, una gatta selvatica da addomesticare. Caterina è l’inadeguata, la pazza e l’opposto della sorella Bianca. L’azione scenica si svolge in un villaggio immaginario ricreato in una suggestiva dimensione fiabesca (a cura di Roberta Dori Poddu e Luigi Conte, costumi eccentrici di Lapi Lou), un villaggio dove non esiste la dimensione privata, tutti guardano, registrano, tramano, c’è sempre qualcuno che, a debita distanza, scruta l’azione e architetta un piano per trarne beneficio. Con l’avanzare della storia si assiste a una metamorfosi dei personaggi, dell’atmosfera che vira verso una favola nera e grottesca, e delle musiche (Paolo Coletta) che cambiano coni ruoli e le scene. Impossibile non simpatizzare per la bisbetica Caterina, spigolosa, ma alla ricerca del vero amore in un mondo dove il motivo mercantile domina e travolge sentimenti e dignità.
Una rappresentazione che fa del lavoro corale la sua più grande forza, la riscrittura di Niccolini, per impostazione drammaturgica ed effervescenza del linguaggio, riesce a fondere la dimensione comico-farsesca con quella tragica e grottesca, elevando la storia di Caterina a parabola e paradigma dell’oppressione femminile. Un lavoro che scava nel profondo e raggiunge l’apice con le parole pronunciate da Caterina nel monologo finale: “Siamo donne o pagliacci?”. Sipario alle ore 21,00.
Giovanni Galeone