Una sanità che possa essere valida anche a Brindisi
In questi giorni la Commissione Regionale di Bari si è riunita e che sicuramente continuerà nella fiducia di un seguito
per sopperire alla gravità dell’ormai insostenibile carenza di medici e infermieri nel territorio brindisino, la quale mette a rischio l’incolumità dei cittadini e che, secondo l’ADA, sono necessari interventi incisivi da varare anche in attesa dell’emergenza sanitaria estiva. L’ADA (Associazione degli anziani) chiede, secondo la nostra Costituzione, una sanità di accoglienza nella richiesta se la tutela dei diritti alla persona sia valida per tutti. Eppure ascoltando la radio, sembrerebbe che il tutto (politica, sanità, servizi sanitari e lavoro) vada per il meglio. Lo sforzo è nel capire che cosa s’intende per “diritto dell’avere”? La politica che sta al governo, dimostra, secondo l’Associazione, di essere statica nella propaganda del tutto che va bene, ma spesse volte, essa non si presenta nelle commissioni, se non altro per partecipare alla condivisione del dialogo sul PNRR (missione 5 - sociale e 6 - salute). Esiste una certa politica che inneggia in una maschera pirandelliana il voler costruire grosse infrastrutture nello spazio di una stagione, di certo utili per il Paese, ma perché vuole l’Autonomia diversa delle Regioni? Quest’ultima crea disuguaglianze territoriali e potrebbe far aumentare il rischio di una povertà relativa, oggi un cittadino su quattro ne è a rischio, soprattutto in alcuni territori del Mezzogiorno. Per noi di ADA sarebbe un buon auspicio avere un Paese Moderno. Il suo favore migliorerebbe e potenzierebbe il futuro generazionale dell’uomo e della donna nell’attesa di un domani prossimo che possa far crescere e rendere garante “Il bene comune” in assistenza sanitaria, servizi e qualità di vita. Oggi, secondo l’ADA, vi è il rovescio della medaglia. La realtà, in modo assoluto, impone di superare l’emergenza in assistenza sanitaria. Essa ha bisogno di essere pragmatica e di avere concretezza d’impegno verso una politica di responsabilità sulla persona, la quale potrebbe essere presente “sic et simpliciter”, nella realtà odierna o di domani, verso il proprio figlio o la moglie nel momento del bisogno. La fiducia è nel migliorare il futuro, che per la città di Brindisi, è non solo avere servizi, lavoro e buona occupazione nel proprio territorio, ma anche avere il desiderio e la follia di un sogno verso una sanità moderna con robot e per tecnologie sanitarie d’avanguardia, degni di questo nome. Tempo fa, l’Ada provinciale di Brindisi ha chiesto di avere un direttore sanitario e non un commissario, perché questa richiesta fosse possibile anche a Brindisi e provincia ripristinare una sanità che non sia servile di medici, esseri pensanti a lucrare anche su pazienti sofferenti da malattie rare, oncologiche o terminali (vedasi il consenso dell’intramoenia oltre il reddito mensile dell’Asl). Sicuramente questo sistema lucrativo esiste anche nostro territorio. Esistono, purtroppo, Medici che provengono da altri territori, non solo per curare, ma che anche solo per interesse economico. Questi seguono alcuni pazienti e, poi, li invitano nella loro clinica o in quella dove lavorano, a sfavore dell’amministrazione Asl che non accoglie e dell’ammalato; il quale riceve, a volte, “oltre il danno anche la beffa”. La domanda è: “È possibile, oggi nel XXI secolo in un periodo di elevata chirurgia robotica, vivere una sanità diversa e che crea una diseguaglianza di cure a livello nazionale, regionale e territoriale”? È accettabile che il paziente locale, nonostante che paghi le tasse sulla salute, debba subire una sanità negata che si muta, purtroppo, verso il privato prima e poi in un Turismo della Speranza? Inoltre perché vi è criticità nelle Liste d’Attesa, quando i servizi sanitari a Brindisi, dovrebbero essere di sostenibilità e di accoglienza a Brindisi? Nel Riordino ospedaliero l’attivazione dei posti letto è il più basso (2,7 per mille abitanti) nella media a livello regionale e nazionale. Perché vi è la chiusura di alcuni reparti negli ospedali di Ostuni, di Francavilla e, infine, della perdita del personale medico nel reparto della radiologia dell’Ospedale Perrino? La volontà e l’impegno dovrebbero essere nel superare l’emergenza orientandosi su una mission che possa migliorare la sanità estirpando tutto ciò che intacca il sistema di potere e che danneggia le cure nell’auspicio della follia di un sogno che renda accettabile anche per il personale sanitario il diritto di tutela nell’accogliere gli articoli “32 (salute) e 3 (uguaglianza) della Costituzione”, considerati “Diritti Universali“ da tutti i Paesi.
Il Presidente dell’ADA Provinciale di Brindisi
Giunta Tindaro