Le mie estati, inizi anni 60 (di Cosimo Zullo)

Le mie estati si trascorrevano  in  campagna dove ci si trasferiva alla fine della scuola 

per poi rientrare in città ad ottobre, quando riprendevano le lezioni. Per noi ragazzi le vacanze trascorrevano collaborando nei lavori di campagna e a divertirci  il sabato e la domenica con gli altri ragazzi delle contrade. La sera ci facevano luce le lampade a petrolio o le candele. Allora nelle campagne non vi era ancora l' elettricita'; si cenava in penombra, sotto la pergola.

Il piatto tipico era " l' acqua e  sale " farcita  con  i prodotti del nostro orto: cetrioli, pomodori, sedano, peperoni, rucola, olio e pezzi di pane di grano raffermo inzuppato.

Una buona alternativa erano le frise cotte al nostro forno e condite con olio pomodoro e origano.

Per mantenere fresche le bevande o la frutta si compravano pezzi  di ghiaccio oppure si calavano i prodotti  con il secchio dentro la cisterna. Allora il ghiaccio era  una passione per noi ragazzi. Ricordo quel signore , una volta a settimana,che vendeva i gelati  trasportandoli con un carrettino in giro per la città.

 Già sin dalle prime calure, nei nostri quartieri vi erano varie bancarelle che preparavano le " granite di menta, di orzata, di limone e di fragola.10 lire a granita!

 Il  lavoro agricolo in estate  consisteva  soprattutto nell' irrigare  gli ortaggi. L'acqua dal pozzo sorgivo veniva tirata grazie al lavoro incessante di un asino legato alla " 'ngegna"  (  vedi foto)  Si tirava l' acqua dal pozzo   con una catena  cui  erano attaccati tanti  piccoli secchi. L'asino girava attorno al pozzo, a cui era legato un asse che faceva girare una ruota dentata che intersecava alla catena che girava continuamente  e così si riempivano   i secchi  di acqua. L' acqua  la si faceva versare dentro ad una grande vasca " pilone" e dopo veniva mandata nei filari degli  ortaggi.

Una di quelle estati, però, fu diversa e ne ho un  ricordo  particolare.

Nell' agosto del 1963, mio padre decise di farci un regalo.

Per la prima ed unica volta volle affittare 15 giorni una casa al mare a Santa Sabina, dall' 1 al 15 agosto.

Era tanta la gioia per noi ragazzi quella di villeggiare al mare!

Però la notte tra il 9 e il 10 agosto del 1963, vi fu una violenta grandinata su Mesagne.

La mattina dopo  mio padre avevendo saputo della grandinata ci disse con tono molto amareggiato che dovevamo rientrare a casa.

Alle nostre domande incalzanti sulle ragioni di tale decisione ci ribadì con fermezza che c'era stata la grandine ed era andato distrutto tutto il futuro raccolto.Non era più tempo di vacanze!

Ma le nostre estati in quegli anni erano anche le feste nelle contrade, con i primi  mangiadischi, con i giochi di gruppo a mosca cieca, a nascondino o ad organizzare le prime caccie al tesoro.

La nostra campagna era molto vicina a Mesagne, sulla provinciale per Sandonaci, in contrada Boschetto.

Agli inizi di settembre periodo della Fiera del Levante. Tutte le auto che provenivano dai vari comuni  passavano dalle strade provinciali per raggiungere Bari.

La Fiera del Levante  era un evento molto sentito  e dai comuni partivano tante comitive per andare alla Campionaria. Noi ragazzi  facevamo a gara a contare  le auto che passavano e ci divertivamo ad evidenziare la provenienza. Allora le targhe erano ancora per provincia. Contavamo quante erano quelle  targate Brindisi, oppure Lecce , oppure Taranto.

A nostro modo insomma, passavamo  l' intera stagione  tra aiuto  al lavoro in campagna e giochi e divertimento ed eravamo contenti e spensierati.

La foto mi è stata gentilmente inviata dal suo archivio fotografico  da Alessandro Rodia. Lo ringrazio.

Cosimo Zullo

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