Cento giochi del “Mondo perduto” (di Erika Giordano)

Il nuovo testo di Marcello Ignone, con i disegni di Vincenzo Camassa, è un utile strumento per riconsiderare i giochi dei bambini

che venivano fatti un tempo e che si ha motivo di credere, non solo di sperare, saranno patrimonio delle generazioni future.

L’autore ha condotto una ricerca durata vari lustri ed ha considerato i primi cento giochi che nel passato erano praticati in Mesagne, Latiano, Torre Santa Susanna, Carovigno, Manduria, Cellino San Marco, un’area abbastanza vasta e più o meno omogenea dell’Alto Salento.

Scorrendo il testo si può notare che la scelta fatta per la presentazione e descrizione dei giochi è quella dell’ordine alfabetico ma il lettore può fare il proprio distinguo seguendo una seconda classificazione negli occhielli del titolo, con i suggerimenti dello stesso autore che segnala per ogni gioco il numero dei giocatori, il genere maschile o femminile, il luogo dove generalmente veniva svolto il tutto (scuola, all’aperto, in strada, ecc.) ed i vari materiali utili per poterlo svolgere.

Una indagine molto accurata che ha avuto bisogno di molti informatori oltre che a collazionare i propri ricordi.

Indubbiamente la generazione degli anni ’50 - ’60 è stata quella di mezzo tra un vecchio modo di fare gruppo da parte dei bambini e quello consumistico che si è affacciato negli anni successivi con la presenza di giocattoli sempre meno di latta e sempre più di plastica.

Per questo rileggere alcuni giochi riporta alla mente per gli anziani momenti sereni, per i più giovani nuove conoscenze ed acquisizioni di abitudini e comportamenti nel “gruppo dei pari”.

Valga come esempio la battaglia navale e Gatto Topo Re Battente, il primo ancora praticato ancora a scuola ma anche fuori della scuola, il secondo quasi completamente scomparso. Quanto innanzi avevano un discorso diversivo in classe durante le pause (assenza professori, scioperi ecc., maltempo con pochi alunni presenti) il primo ossia la battaglia navale fatto nello stesso banco che, all’epoca era rigorosamente di due posti, il secondo il famoso Gatto Topo Re Battente che coinvolgeva due banchi per quattro giocatori.

Ma ancor più interessanti nella lettura rimangono i giochi di abilità cui necessitavano di una pratica fisica ed in questo primeggiavano “insegue-topi” (secuta surgi), i giochi con la palla, la cavallina ed altri.

Questi cento giochi pubblicati sono una prima serie di una lunga catalogazione fatta dall’autore; si spera che il resto della ricerca possa essere pubblicato quanto prima; per non disperdere questo patrimonio sarebbe opportuno che intervenissero per prima le scuole, sia dell’infanzia che elementari, ed a seguire le associazioni che raggruppano soprattutto bambini e ragazzi in ambito ricreativo come le azioni cattoliche e i gruppi scout.

Il libro ha un formato tascabile (150x210mm), molto maneggevole e potrebbe essere usato come manuale per proporre situazioni di gioco tenendo presente così come dice l’autore nell’introduzione e nella quarta pagina di copertina che: «il gioco è un aspetto fondamentale della crescita di ogni individuo, perché non solo fa crescere, ma forma, educa, matura, incuriosisce, stimola, rinforza la mente ed il fisico, porta a socializzare, abitua alla competizione, alla riflessione, al rispetto delle regole del gruppo».

Interno Libri - Collana INterno Puglia 2 - Borgoricco - settembre 2021.

Erika Giordano

24.06.2022

 

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