Franco Fasano, sull’onda dei ricordi, emoziona l’Estate Mesagnese (di Erika Giordano)

Secondo appuntamento per l’evento “Words, ovvero la cultura delle parole” con il famoso cantautore Franco Fasano.

In una serata dai connotati decisamente estivi, in Piazza Orsini del Balzo, che per opinione comune è solita trasfondere suggestive atmosfere, in un coacervo di emozioni, Franco Fasano ha narrato mirabilmente la sua vita professionale.

Tanti gli estimatori che hanno partecipato con vivo interesse all’evento, facendo arrivare al protagonista della serata l’affettuosa condivisione. Franco Fasano è apparso all’inizio, confuso tra la gente, e ha guadagnato il palco introdotto dalla moderatrice Carmen  Novaldi che con garbatezza, eleganza e tanta apprezzabile professionalità, ha stimolato Fasano nel racconto della sua vita, trasposta su inchiostro attraverso il suo libro “Io Amo” (D’Idee edizioni) curato da Massimiliano Beneggi e illustrato da Riccardo Mazzoli.

Nel “salotto” di piazza Orsini era presente anche il dinamico, giovane Editore Marco Sacco che ha presentato il libro con parole di apprezzamento per Franco Fasano. Ha spiegato inoltre il valore del libro stampato rispetto a quello digitale; l'importanza del libro cartaceo risiede tanto nel contenuto quanto nella sua fisicità: può essere toccato, annusato, sottolineato, sciupato, riposto nella libreria di casa, tramandato. Porta addosso i nostri segni, sviluppa un rapporto diverso con la conoscenza, diventa un pezzo della nostra storia.

Tantissimi gli aneddoti raccontati amabilmente da Franco Fasano sulle sue collaborazioni con i più grandi parolieri italiani, una denominazione questa che risuona inadeguata, perché molto spesso i testi di alcune canzoni assurgono alla dimensione di vere e proprie poesie.

La narrazione non poteva non essere accompagnata dai pregevoli intervalli musicali con i quali Franco Fasano ha proposto con la sua voce il repertorio più significativo dei suoi più grandi successi. Da quelli personali a quelli interpretati dai giganti della musica leggera italiana degli ultimi quarant’anni. E poi non poteva mancare l’interludio dedicato alla sua durevole esperienza come autore e in seguito come direttore artistico de “Lo Zecchino d’Oro” all’Antoniano di Bologna, che lo ha visto vincitore per ben sei volte. Anche qui ha cantato alcune canzoni, accompagnato simpaticamente dal pubblico, che nel tempo sono diventati dei veri e propri tormentoni.

Fra i tanti momenti che hanno suscitato emozione, il ricordo struggente del grande Bruno Lauzi: le parole che Franco Fasano gli ha dedicato hanno fatto trasparire tutto il suo affetto per un protagonista indiscusso della musica cantautoriale italiana.

Avviandosi verso la conclusione, la brava Carmen Novaldi ha presentato la prima sorpresa della serata: ha chiamato sul palco il pugliese Mario Rosini, raffinato musicista, cantante e docente presso il Conservatorio di Matera. È stata una sorpresa anche per Franco Fasano che, sull’onda della improvvisazione, lo ha invitato a sedersi al pianoforte per accompagnarlo nell’esecuzione della canzone “Colpevole” scritta per Nicola Arigliano e che, nel Sanremo 2005, ha vinto il Premio della Critica Mia Martini.

Prima del saluto finale, ultima sorpresa: le origini degli avi di Franco Fasano sono mesagnesi. Infatti, il suo bisnonno paterno, è Ferdinando Fasano, fotografo d’arte e compositore di musica sacra, classica e folcloristica. Franco gli ha dedicato la serenata “Speranno ‘e te scetà” composta proprio dal suo bisnonno, e noi riportiamo integralmente le sue parole pronunciate nel presentarla: “voi dovete sapere che nel 2000 io ho fatto un concerto qui a Mesagne in questa piazza; a un certo momento durante il concerto io sono andato là dove c’è quel meraviglioso balcone [Palazzo Cavaliere N.d.R.] e ho cantato una canzone perché, è vero che io sono figlio del fotografo, è vero che il mio papà è papà dell’autore, ma è vero che tutti noi, se non ci fosse stato Ferdinando Fasano, non saremmo qui”. E Franco Fasano, alla presenza dei nipoti del M° Ferdinando Fasano, accompagnato, in collegamento dal suo studio, da Mauro Vero, chitarrista della sua prima Band, suo amico da quando avevano solo dieci anni, ha donato al pubblico e simbolicamente a Mesagne, l’ultima emozione della serata, interpretando da par suo la bellissima serenata.

Erika Giordano

05.08.2022

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