L’inglese Boris, ossia il coronavirus come igiene del mondo. (di Homo Videns)

Filippi Tommaso Marinetti, nel 1915 scriveva:

«Il nostro nazionalismo ultraviolento, anticlericale, antisocialista e antitradizionale si fonda sul vigore inesauribile del sangue italiano e lotta contro il culto degli avi che, ben lungi dal cementare la razza, l'imputridisce.

«La Guerra non può morire poiché è una legge della vita. Vita = aggressione. Pace universale = decrepitezza e agonia delle razze. Guerra = collaudo sanguinoso e necessario della forza di un popolo.

«Consideriamo come superata ed ancora superabile l’ipotesi della fusione amichevole dei popoli e non ammettiamo al mondo che un’unica igiene: la guerra

Il premier britannico Boris Johnson, il 13 marzo 2020 ha detto: «Molti di noi perderanno i loro cari prematuramente, ma non ci possiamo fare niente». Il suo consigliere scientifico ha spiegato che anzi è bene che il virus si estenda a tutta la popolazione, perché così si creerà una “immunità di gregge”: detto in parole povere, secondo questo “scienziato”, quelli che possono morire a causa del coronavirus moriranno e… pazienza! Un cinismo unico! Ossia: i più deboli saranno morti; sopravviveranno i più forti. Semplice! Avverrà una selezione naturale!

Provo a spiegarmi (a me stesso) l’immunità di gregge con parole povere. Secondo costoro, ci sono – semplifico – tre strati di popolazione: 1-quelli con un forte sistema immunitario; 2-quelli con un debole sistema immunitario; 3-quelli con uno scadente sistema immunitario.

Dicono, codesti scienziati: Quelli che, per esclusivo merito del loro fortissimo sistema immunitario, sopravviveranno, non infetteranno (dopo che saranno morti quelli con un sistema immunitario scadente) quegli altri che (pur avendo un debole sistema immunitario), fortunosamente o miracolosamente non saranno morti prima. Perché chiamarla “immunità di gregge”? Si tratta della sopravvivenza di alcuni, della morte di altri. E questa sarebbe scienza? Una legge scientifica? A me sembra la legge del più forte! No grazie, non ci servono questi scienziati.

In Italia, per fortuna, i nostri scienziati ragionano diversamente (come in Cina, peraltro); per loro, il coronavirus è un attacco alla nostra salute; e lo vinciamo facendogli la guerra. Si tratta di una guerra biologica. Per il Boris, invece, il coronavirus è un fatto di natura, una guerra naturale; allora, ma forse non se ne rende conto, questa guerra sarà l’igiene del mondo del 2020. Che i più deboli siano destinati a soccombere rispetto ai più forti, lo sapevamo da tempo, anche grazie al conservatore Darwin. Che fosse una legge di natura, lo sapevamo. Ma sapevamo anche che lo “stato sociale” è stato costruito dai nostri avi proprio per sconfiggere lo “stato di natura”.

Sembra abbastanza curioso che il sovranista premier inglese, dopo un secolo, sia un emulo dell’italiano Marinetti. Ma non possiamo far finta di niente. Come mai Boris, dopo essere fuggito dall’Europa, ora riecheggia le parole pronunciate da un futurista a nome di tutti i guerrafondai? Con ciò, sia chiaro, non intendiamo bocciare sommariamente il futurismo, che invece fu un movimento internazionale fatto di varie sfaccettature. Diciamo soltanto che questo aspetto del futurismo era quello più guerrafondaio.

Per Boris, si tratta soltanto di ignoranza storica e letteraria? Se fosse così, sarebbe grave per il governo inglese, perché sarebbe il sintomo di una mancanza di cultura nella classe dominante inglese. Ma di questo eravamo già tutti convinti, più o meno.

E se invece, l’uscita del borioso Boris nascondesse una concezione pragmatica della storia? Ciò sarebbe ancora peggio, perché avvicinerebbe tantissimo le idee di Boris a quelle di Hitler. Nel Mein Kampf Hitler fece proprie le idee di alcuni medici ottocenteschi sostenitori dell’eugenetica; esse proclamavano il “diritto dello Stato di imporre la morte all'individuo per salvaguardare la purezza e la vitalità del popolo". Con Hitler tali teorie si volsero a salvaguardare la purezza della razza ariana e, con il programma AktionT4, passò dalla teoria ai fatti. Infine, con la Shoah, andando oltre l’igiene del popolo ariano, proclamò l’igiene del mondo.

Nei fatti, il borioso Boris sta usando il coronavirus per la selezione naturale del popolo inglese. Penso che, in Italia, un tale premier sarebbe linciato dalle folle (guidate dai contagiati da coronavirus), seduta stante.

Ma, sotto sotto, il borioso Boris guarda con disprezzo a quello che stiamo facendo in Italia. Infatti, la sua linea è stata immediatamente seguita da alcuni commentatori inglesi, che stanno ironizzando sulla tragedia che sta colpendo l’Italia: “I soliti Italiani…, appena possibile colgono l’occasione per scansare il lavoro…, ecc.”. Ecco, secondo loro, anche noi dovremmo tranquillamente lasciar morire i nostri connazionali con un debole sistema immunitario, quelli che non ce la fanno senza un forte aiuto sanitario, anzitutto i vecchi. Quale migliore occasione, per l’igiene del mondo?

Si tratta del peggiore darwinismo, quello sociale; una storia che inizia alla fine dell’Ottocento (continua).

Homo Videns

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