Primula blu: Non vi è bene senza libertà. Eppure fece anche cose buone!

Primula bluEppur per altri versi fece cose buone”, cosa importa se poi quelle cose buone  si sono realizzate  mentre si  privavano   gli altri individui, propri  simili,  del bene più prezioso e cioè quello della libertà.

 

Non vi può essere bene quando si vive all’interno di un contesto deviato e crudele come quello  delle dittature,  dove ogni giorno si celebra la morte dell’agire democratico. Questo è stato il fascismo, questo è stato il nazismo, questo è stato il comunismo dei regimi dell’EST europeo e asiatico. Non è possibile veicolare alcun  messaggio positivo alle generazioni presenti e future,  quando si fa riferimento ad esperienze di governo dove la legge superiore si fondava sul disprezzo per gli  altri,  dove sovrana regnava la  paura, dove solo affermare  un’idea diversa, pensare in modo diverso o semplicemente appartenere ad una razza, etnia, lingua, religione diversa, rappresentava una  colpa gravissima. In una esperienza totalitaria, chi è contro il regime o chi semplicemente si oppone paga il prezzo più alto: paga con la vita.

Non è possibile parlare di cose buone, quando chi detiene il potere elimina materialmente chi, nelle istituzioni elette dal popolo, esprime un’idea diversa a quella del dittatore. Chiaro  esempio di tanta barbarica violenza fu l’omicidio  Matteotti, compiuto dalle squadre della morte fasciste, perché aveva osato pronunciare nel tempio delle istituzioni democratiche, il Parlamento, un discorso contro il regime. Mussolini, come è noto,  nel gennaio del 1925,  si assunse la paternità politica di quell’orribile eccidio. Davanti alla crudeltà non vi possono essere attenuanti.

Nessuna tesi negazionista può aver diritto di cittadinanza quando la storia delle infamie parla attraverso gli atti, i documenti, le lapidi. Le atrocità che il fascismo, il nazismo e il comunismo stalinista, ma anche quelle dell’impero ottomano e dei giovani turchi, responsabili  del genocidio armeno,  commesse nei confronti di tante innocenti vite, non possono essere rimossi dalla storia. Non può il tempo lenire le ferite di tanta scellerata violenza. Ricordare, avere ben salda la memoria, aiuta le nuove generazioni ad affrontare le sfide della vita con più attenzione. L’umanità ha bisogno ogni giorno di esempi positivi, di vivere nella consapevolezza che fondamentale è il rispetto degli altri, delle idee altrui. Ciò vuol significare anche massimo rispetto delle regole che governano un popolo, una Nazione, sempre che queste regole siano state scritte su delega dello stesso popolo.

Lo Stato dunque, attraverso la scuola,  ha l’obbligo morale di informare i propri figli, quanto l’umanità sia stata e possa continuare ad essere crudele, affinché atti  inumani non vengano mai più ripetuti. Allo stesso modo le Istituzioni,  hanno la responsabilità di  tenere sempre vivo il ricordo,  spogliandosi però da qualsiasi virgulto propagandistico e partigiano. Spazio dunque alle diverse iniziative organizzate nella nostra cittadina per ricordare l’immane tragedia dello sterminio ebreo, che si concluderanno il prossimo 18 febbraio, ma è doveroso segnalare che la memoria deve riguardare tutte le atrocità che sono state compiute nel corso della storia, e dunque non si può dimenticare che  in  questo stesso periodo,  Il 10 febbraio,  un’altra tragedia viene ricordata, quella che ha coinvolto tanti innocenti italiani. Lo Stato, lo stesso Stato che ha istituito la giornata della memoria, ha infatti previsto con una legge del 2004, la Giornata del Ricordo, che commemora le stragi perpetrate dall’esercito comunista  jugoslavo alla fine della seconda guerra mondiale,  reo di aver prima  torturato e seviziato 10 mila italiani, colpevoli solo di appartenere a tale etnia, per poi gettarli nelle famigerate Foibe, cavità carsiche buie e profonde, comuni nei territori dell’Istria e della Dalmazia. I martiri per la storia del mondo, non hanno etichette, sono tutti uguali; importante sarebbe stato soffermarsi un momento per ricordare anche tali atrocità.

Un’occasione persa dunque, ma allo stesso tempo un invito per l’amministrazione e per la scuola mesagnese ad estendere  per il futuro le iniziative che si promuovono in questo periodo anche al ricordo degli infoibati, affinché tutti possano riflettere e comprendere che una o mille vite spezzate, quale ne sia stata la matrice criminale che le ha soffocate,  hanno tutte lo stesso tragico valore.

PRIMULA BLU

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