Pomodoro, a Mesagne Conserve Italia pronta a produrre 54.000 tonnellate (+6%), assunti 380 stagionali

Al via la campagna nella fabbrica del brindisino, retribuzioni e imposte per 3,6 milioni. Investiti 2 milioni di euro per sicurezza e tracciabilità.

Mesagne (Brindisi), 7 agosto 2019 – Ha preso il via in questi giorni la campagna di raccolta e lavorazione dei pomodorini e del pomodoro pelato nello stabilimento di Mesagne (Brindisi), il secondo per dimensioni di tutta la Puglia, di proprietà del consorzio cooperativo bolognese Conserve Italia. Esteso per una superficie complessiva di 46.000 metri quadri (di cui 11mila coperti), lo stabilimento – aperto oggi per la prima volta a stampa ed istituzioni locali – ha una capacità produttiva di 60.000 tonnellate annue di pomodoro e impiega durante la campagna circa 500 dipendenti tra fissi e avventizi. Per l’occasione Conserve Italia ha provveduto all’assunzione di 380 lavoratori stagionali che saranno impegnati fino al termine della campagna.

“In base al programma produttivo della campagna 2019 – ha spiegato il direttore dello stabilimento Enzo Rossi nel corso della conferenza stampa svoltasi questa mattina – siamo pronti a lavorare a pieno regime 54.000 tonnellate di pomodoro, un quantitativo maggiore (+5,9%) rispetto allo scorso anno, quando le tonnellate erano state 51.000”.

La raccolta quest’anno è partita con oltre una settimana di ritardo, a causa dei problemi climatici: non si esclude l’eventualità di raccogliere pomodoro fino alla prima settimana di ottobre.

“Abbiamo acquisito lo stabilimento di Mesagne nel 1999 – ha dichiarato il direttore generale di Conserve Italia, Pier Paolo Rosetti – e da allora non abbiamo mai smesso di investire in questa realtà produttiva, scegliendo di valorizzare la produzione del pelato e dei pomodorini coltivati in questa straordinaria regione, attraverso un marchio leader sul mercato e dalla storia ultracentaria come Cirio. Solo negli ultimi tre anni abbiamo messo in campo investimenti pari a 2 milioni di euro con l’obiettivo di migliorare l’efficienza, la sicurezza e la tracciabilità delle produzioni ammodernando i macchinari e acquistandone di nuovi, per aumentare la capacità produttiva del sito. Continueremo a investire puntando a migliorare le performance dello stabilimento, a ridurne l’impatto ambientale, anche attraverso un apposito studio con il CNR-IRSA di Bari sugli effetti del cuneo salino nelle acque di falda. Lo faremo consolidando e innovando la fabbrica, attraverso una stretta collaborazione con le istituzioni locali, alle quali ci unisce il comune obiettivo di promuovere lo sviluppo del territorio, per continuare ad essere uno dei più importanti punti di riferimento per l’occupazione, per l’indotto e per il tessuto sociale. Il nostro sito produttivo rappresenta un presidio occupazionale fondamentale per il territorio, generando un impatto economico annuale di circa 3,6 milioni di euro solo per stipendi e oneri fiscali, senza considerare l’indotto con i fornitori”.

Lo stabilimento di Mesagne produce ogni anno circa 60 milioni di scatole nei diversi formati, a partire dalla scatola da mezzo chilo di pelato, che è il prodotto principale (27 milioni).

Lo stabilimento realizza anche la polpa fine, ottenuta dalla lavorazione del “cuore” del pomodoro pelato e preparata con uno speciale procedimento che riproduce la polpa fatta in casa: un prodotto commercializzato nel canale retail in scatole da mezzo chilo e utilizzato per realizzare le salse e i sughi pronti e per il foodservice nel bag in box.

Ufficio stampa

Alina Fiordellisi

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