Mattarella ha concesso la grazia a Umberto Bossi per gli insulti a Napolitano nel 2011
L'ex leader della Lega aveva chiamato "terrone", secondo uno stile a tutti noto, il Presidente emerito Giorgio Napolitano.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato un Decreto di concessione di grazia al “padano” Umberto Bossi. Lo ha reso noto il Quirinale. L'atto di clemenza riguarda la pena detentiva che doveva essere espiata (un anno di reclusione) per il delitto di offesa all'onore e al prestigio del Presidente della Repubblica (c.d. vilipendio: art. 278 c.p.).
Nella nota del Quirinale si ricorda che a seguito di provvedimento della Magistratura di sorveglianza Bossi era stato affidato in prova al servizio sociale.
"Nel valutare la domanda di grazia, in ordine alla quale il Ministro della Giustizia a conclusione della prevista istruttoria ha formulato un avviso non ostativo, il Presidente della Repubblica ha tenuto conto del parere favorevole espresso dal Procuratore generale, delle condizioni di salute del condannato, nonché della circostanza che in relazione alle espressioni per le quali è intervenuta la condanna il Presidente emerito Giorgio Napolitano - si legge ancora nella nota - ha dichiarato di non avere nei confronti del condannato "alcun motivo di risentimento".
I fatti: Bossi, con il suo dire al solito sguaiato aveva dato del "teru'n'" all'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante il suo comizio sul palco della festa invernale della Lega Nord, la "Be'rghem frecc" di Albino nel dicembre del 2011.
Per questo motivo il fondatore della Lega, Umberto Bossi era stato condannato dal tribunale di Bergamo ad un anno e 6 mesi di reclusione per vilipendio al Presidente della Repubblica. Quella sera Bossi stava parlando dal palco della festa provinciale del Carroccio di Bergamo: "Abbiamo subìto anche il presidente della Repubblica che è venuto a riempirci di tricolori, sapendo che non piacciono alla gente del Nord" aveva detto Bossi che aveva quindi alluso alle origini partenopee dell'ex Capo dello Stato.
"Mandiamo un saluto al presidente della Repubblica. Napolitano, Napolitano, nomen omen, non sapevo fosse un teru'n", aveva detto accennando il gesto delle corna con la mano destra.
Il comizio era stato filmato e poi trasmesso sia da televisioni sia su Youtube, e molti cittadini (oltre un centinaio) da tutta Italia avevano presentato denunce contro Bossi: alcuni di loro erano anche stati sentiti come testimoni nel corso del processo a Bergamo. Bossi era stato rinviato a giudizio con l'accusa di aver offeso l'onore e il prestigio del Capo dello Stato, oltre che di vilipendio alle istituzioni con l'aggravante della discriminazione etnica.