Attività Carabinieri Provincia Brindisi (15.04.2021)

Ecco il comunicato:

Indagine “Clean Car”

Alle prime ore di giovedì 15 aprile 2021, in tre località delle Province di Brindisi e Taranto, la Compagnia di Francavilla Fontana (BR) ha eseguito un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, Dott. Maurizio SASO, applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 3 indagati (1 destinatario della custodia cautelare in carcere, 1 degli arresti domiciliari ed 1 dell’obbligo di dimora), due dei quali già censiti penalmente, ritenuti responsabili dei reati di riciclaggio e ricettazione in concorso, truffa, uso di atto falso in relazione alla falsità materiale commessa da privato e da pubblico ufficiale in atti pubblici, possesso e fabbricazione di documenti d’identificazione falsi.

L’attività d’indagine, condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana tra settembre 2018 e ottobre 2020, è stata avviata a seguito di una denuncia presentata da una donna che ha riferito di aver scoperto che l’autovettura di sua proprietà risultava intestata ad una terza persona, precisando nella circostanza di non aver venduto il veicolo a nessuno e di non conoscere il nuovo proprietario del mezzo.

Le successive indagini condotte, dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Brindisi, Dott. Francesco Carluccio, hanno quindi consentito di:

  1. accertare come, effettivamente, sul territorio nazionale, circolasse un clone dell’autovettura della denunciante, alla stessa identica per modello, colore, targa e telaio;
  1. accertare la contraffazione del telaio, delle targhe e della carta di circolazione di tale clone. In particolare, la carta di circolazione è risultata fare parte di un intero stock di carte in bianco provento di furto avvenuto nel 2004, in danno della Motorizzazione Civile di Enna;
  1. individuare il numero di telaio realmente corrispondente al veicolo clone, accertando come tale veicolo fosse provento di furto denunciato a Fasano (BR) ad aprile 2018;
  1. comprendere come, al fine di consentire la commercializzazione apparentemente lecita del clone, fosse stato messo in scena un finto trasferimento di proprietà, avvenuto, tra l’indagato associato alla Casa Circondariale, curatore della vendita del veicolo e l’acquirente dello stesso, presso un’agenzia di pratiche auto di San Pancrazio Salentino (BR);
  1. accertare la conoscenza e la presumibile collaborazione del titolare di citata agenzia di pratiche auto, sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, con l’autore del reato, tanto che il primo aveva apposto la propria firma in segno di autentica della sottoscrizione del venditore del veicolo originale, ossia la denunciante, in realtà totalmente inconsapevole di ciò che stava accadendo.

Le successive indagini rivolte ai soggetti coinvolti nella vicenda hanno quindi permesso di accertare ulteriori analoghe condotte poste in essere dagli indagati, in relazione al riciclaggio di altri veicoli, operazioni nelle quali è risultato coinvolto anche il titolare di una concessionaria di auto usate di Tuturano (BR), sottoposto all’obbligo di dimora, reo di avere avviato, con artifizi e raggiri, trattative commerciali con acquirenti, inconsapevoli del vizio di natura illecita.

Nel corso delle investigazioni sono quindi stati individuati e sequestrati tre veicoli, tutti provento di furti, avvenuti nelle province di Brindisi, Taranto e Napoli, nonché i relativi documenti di circolazione, anch’essi provento del già citato furto avvenuto a Enna.

Latiano. Irrompe in banca e minaccia di morte i dipendenti, arrestata una donna. Si era invaghita di un impiegato e non sopportava di non essere corrisposta.

A Latiano, a conclusione degli accertamenti, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato in flagranza di reato una 43enne del luogo, per atti persecutori, detenzione e porto abusivo di armi, violenza privata e danneggiamento. In particolare, nel tardo pomeriggio di ieri, i militari operanti sono intervenuti presso la filiale della banca Intesa Sanpaolo a seguito della richiesta sul 112, che segnalava la presenza di una donna armata all’interno, intenta a minacciare di morte i dipendenti. Giunti sul posto, i militari hanno bloccato la donna e hanno appurato che la stessa si era guadagnata l’accesso dopo aver forzato la porta dell’istituto di credito – in quel momento chiuso al pubblico – e brandendo un coltello da cucina lungo 30 cm, aveva tentato di colpire il direttore e i dipendenti. Dagli accertamenti è emerso che la donna, dal mese di gennaio u.s., aveva posto in essere atti persecutori e minacce anche a mezzo telefono, nei confronti di un dipendente di quell’istituto, del quale si era invaghita, non sopportando di non essere corrisposta. Proprio a seguito di tali rifiuti, asserendo infondatamente che l’uomo intrattenesse una relazione con un’altra dipendente della medesima banca, la 43enne nei giorni precedenti aveva minacciato esplicitamente il citato dipendente, riferendogli che si sarebbe presentata con un coltello presso la banca con l’intenzione di uccidere lui e la collega. Il coltello rinvenuto è stato posto sotto sequestro. L’arrestata, concluse le formalità di rito, è stata tradotta presso la sua abitazione al regime degli arresti domiciliari.

Villa Castelli. Deve espiare 4 anni e 3 mesi di reclusione per furto, arrestato.

I Carabinieri della Stazione di Villa Castelli hanno eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dall’Ufficio Esecuzione Penale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, nei confronti di FANELLI Mimmo, 25enne del luogo. Il giovane deve espiare la pena di 4 anni e 3 mesi di reclusione per furto aggravato continuato, commesso in Taranto e Francavilla Fontana nell’anno 2016. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto alla casa circondariale di Brindisi.

Cellino San Marco. Al controllo, rifiuta di fornire le generalità e insulta gli operanti, denunciato.

I Carabinieri della Stazione di Cellino San Marco hanno denunciato in stato di libertà un 57enne del luogo, per oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale. L’uomo, controllato nell’ambito di un servizio per il contenimento della diffusione del virus da Covid-19, dapprima si è rifiutato di fornire le proprie generalità agli operanti e successivamente li ha insultati verbalmente, offendendone l’onore alla presenza di altre persone.

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.