Medici di famiglia fuori dalla vaccinazione anti-covid
Il coinvolgimento dei medici di famiglia nella gestione della campagna vaccinale anti-Covid è stata breve e sofferta.
Era stato assegnato ai MMG, previo accordo regionale, il compito di vaccinare i pazienti invalidi domiciliari e quelli vulnerabili per patologia, cosiddetti fragili. Qualcosa non ha funzionato, i vaccini sono arrivati a singhiozzo ed in quantità ridotte, l’ultima fornitura risale a circa quindici giorni fa, tutto questo nonostante la totale disponibilità dei medici e la soddisfazione dei pazienti. Le continue richieste di vaccino da parte dei medici di famiglia sono state vane, sono rimasti senza vaccini, subendo continue rimostranze e pressioni da parte dei pazienti che pensano ad una loro negligenza. Si profila inoltre, una situazione eticamente inaccettabile: si stanno vaccinando i quarantenni ed i cinquantenni sani, e ci sono pazienti fragili, anche ultra sessantenni ancora da vaccinare. I medici di famiglia non possono accettare una simile condizione e non sono disposti a partecipare ad un gioco senza regole, fungendo da caprio espiatorio su cui scaricare le colpe di una inefficienza organizzativa di altri. Si chiede, quindi, alla ASL, al Dipartimento di Prevenzione, alla Regione CHIAREZZA. Se i medici di famiglia devono continuare ad essere coinvolti nella vaccinazione, lo si faccia, rispettando gli accordi regionali sottoscritti con le organizzazioni sindacali, e vengano messi nelle condizioni di ben operare, altrimenti si dica chiaramente, assumendosene la responsabilità, che le vaccinazioni sono di esclusiva pertinenza del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Tutto questo per salvaguardare la salute dei cittadini e la dignità professionale dei medici di famiglia.