Sgominata banda di malviventi.
Nei giorni passati, Personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Fasano,
coadiuvato da altri Militari in servizio presso la medesima Compagnia e presso la Compagnia Bari San Paolo, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi nei confronti di cinque persone, sottoposte ad indagini perché ritenute responsabili a vario titolo, fra altro, di associazione per delinquere, furti pluriaggravati continuati e ricettazione di autovetture, rapina impropria, lesioni personali e violazione degli obblighi inerenti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
I destinatari delle misure (quattro carcerarie e una in regime di arresti domiciliari), tutti residenti nell’area geografica del nord brindisino e nella c.d. “Terra di Bari”, sono C.D., ventottenne (carcere), P.P., quarantasettenne (carcere), V.A., trentottenne (carcere), M.G., venticinquenne (carcere) e C.V., ventitreenne (AA.DD).
Le indagini, anche di natura tecnica, dirette da questo Ufficio e svolte a decorrere dal mese di agosto 2020, hanno permesso di verificare l’avvenuta costituzione, nel territorio fasanese, di un gruppo criminale dedito, quotidianamente, al furto e alla ricettazione di autoveicoli nell’area geografica del sud barese e della Valle d’Itria. Nel corso delle indagini, sono stati accertati 14 episodi di furto pluriaggravato di autovetture (tutte del gruppo FCA: Alfa Romeo Giulietta, Fiat Panda, Fiat Grande Punto, Jeep Renegade, Fiat 500), 8 di ricettazione e, oltre ad altri delitti, un episodio di rapina impropria, quando due sodali, intenti a rubare un autoveicolo nel comune di Cisternino (BR), pur di vincere la “resistenza” dell’usuario dello stesso avvedutosi del furto, non esitarono ad investirlo cagionandogli lesioni personali. Durante le investigazioni, inoltre, sono state recuperate e restituite ai legittimi proprietari 8 delle autovetture ricettate/rubate dal sodalizio criminale.
Il sodalizio stretto fra i tre principali indagati (tutti già più volte condannati irrevocabilmente ed uno dei quali sottoposto alla sorveglianza speciale della pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per tre anni in Fasano, ma da quel Comune assai spesso allontanatosi per commettere ulteriori delitti) consentiva loro di agire secondo dinamiche ormai consolidate, individuando gli autoveicoli di interesse, rubandoli -con il prevalente utilizzo di strumenti elettronici in grado di clonare le chiavi del veicolo attraverso la porta diagnosi (On-Board Diagnostic), comunemente chiamata presa OBD- e curandone la ricettazione personalmente o affidandosi alla mediazione di un soggetto non “associato” ma particolarmente affidabile sul piano della rivendita dei veicoli oggetto di furto.
È stato altresì tracciato un canale di ricettazione autonomo tra il gruppo oggetto di indagine e un pregiudicato barese, pure destinatario di misura custodiale in carcere.
Lo scenario emerso è, secondo il giudice che ha emesso l’ordinanza, quello di un “… impressionante …” e “… sicuramente preoccupante …” susseguirsi di condotte delittuose che per la loro dimensione “… professionale …”, inquadrata in un contesto associativo, rende “… più che concreto il pericolo di reiterazione ...”.
Gli indagati catturati saranno sottoposti al previsto interrogatorio di garanzia nel corso dei prossimi giorni.