Movida insofferenza con due esposti (Giuseppe Florio).
Controversia tra qualche residente nel centro storico e un esercente, motivo del contendere l'insofferenza alla movida. Pendono due esposti su una serie di concerti allestiti dal Purple Haze, locale incastonato in piazza Sant'Anna dei Greci, fresco di apertura ma ben presto divenuto meta di frotte di avventori.
Su sollecitazione di un gruppo di abitanti la zona, sarebbero state mosse ad Alessio Rosato, 22enne titolare dell'attività, alcune contestazioni in merito al rispetto delle normative vigenti, in materia di occupazione di suolo pubblico e, soprattutto, di disturbo della quiete pubblica in orari notturni.
Il Purple Haze è stato tra i principali protagonisti del cartellone estivo mesagnese, avendo organizzato una miriade di iniziative di vasto richiamo in un'area che, fino a pochi anni addietro, era dimenticata da Dio, dagli uomini ed anche dagli amministratori. La legittima iniziativa privata del giovanissimo imprenditore, coadiuvato dal fratello Pietro (presidente dell'associazione Lydian Eventi), ha avuto il merito di incentivare la presenza e l'entusiasmo di visitatori nella zona antica di Mesagne, di moltiplicare i potenziali clienti e quindi i consumi delle diverse attività enogastronomiche del circondario.
A questo fenomeno di massa è però corrisposto un progressivo malcontento di alcuni residenti, disturbati soprattutto dall'alto volume a cui erano tarate le amplificazioni dei concerti dopo la mezzanotte.
Dall'irritazione alla guerra dei Roses il passo, si sa, è breve: specialmente quando il frastuono (pure musicale, anche gradevole) è tale da infrangere oltremisura l'esigenza di riposare dopo la mezzanotte. Tra la fine di agosto e l'avvio di settembre, pattuglie di vigili urbani, di polizia e di carabinieri sono state sollecitate a visitare a più riprese la zona, chiedendo conto ad Alessio Rosato dell'ampiezza dello spazio occupato da sedie e tavolini, del volume delle performance, delle autorizzazioni comunali. La disputa, intanto affidata alle mani dei legulei, è purtroppo sprofondata nei bassi di Facebook: dove i sostenitori diventano ultras e le ragioni torti. Per i sodali del Purple Haze le lamentele non sembrerebbero ammissibili, anzi: coloro che sono insofferenti ai decibel sparati sotto la finestra di casa, «mortificano i ragazzi che cercano di fare qualcosa di buono per la città», lamentandosi «commettono uno scempio», «sono persone”morte” che non lo hanno capito», sono portatori di «insulse accuse gratuite».
Come si risolve il muro contro muro tra esigenze apparentemente inconciliabili? Forse, prima di pensare ad una soluzione, si sarebbe potuto evitare che sorgesse il problema. Consentendo da un lato il regolare svolgimento degli spettacoli a giovani che hanno avuto l'intelligenza ed il coraggio di investire denaro e fatica in zone neglette del centro storico; dall'altro permettendo a chi vuol riposare tranquillamente di farlo, in una dimensione ovattata, in una piazza che non diventa ostile per il sol fatto che non si apprezza quel volume e magari pure quella musica. Spettava agli amministratori ed agli uffici comunali, quindi, dirimere una questione di potenziale conflitto: stabilendo regole certe, facendole rispettare, ed anche chiedendo ai residenti di godersi il trambusto di una bella estate.
Giuseppe Florio