Ricordo del dottor Pasquale Medico (di Carmine Dipietrangelo)
È venuto a mancare nei giorni scorsi il dott. Pasquale Medico.
Pure io sono venuto a conoscenza grazie ad Angelo Maci presidente del consorzio della Brindisi Doc e dopo aver letto la notizia che ha dato Antonio Celeste su “Agenda Brindisi”.
Sarà stato per la sua età, aveva raggiunto i 100 anni nel gennaio scorso, sarà per la riservatezza della sua famiglia, ma, credo anche, a causa di una città che sta diventando senza memoria, che non ho visto e ne’ letto un suo ricordo neanche da parte delle istituzioni di cui il dott. Medico ha fatto parte e ne’ da parte di associazioni di cui lui è stato rappresentante. Ho conosciuto da giovane segretario provinciale della cgil, nei primi anni 80, Pasquale Medico come presidente dell’associazione degli industriali e poi da presidente della camera di commercio. Se ricordo bene era stato anche per molti anni consigliere comunale per la dc. Una persona per bene che amava la sua Brindisi e predisposta sempre al dialogo e a mettere al servizio degli altri la sua funzione di rappresentanza. Ricordo le sue mediazioni nelle difficili trattative sindacali presso l’associazione degli industriali e le sue iniziative di promozione del territorio e delle sue produzioni agroalimentari da presidente della camera di commercio. Lo voglio, però, ricordare per la sua attività vitivinicola e vinicola. A lui la Brindisi del vino deve molto. È stato merito suo se con una certa lungimiranza e determinazione il vino di Brindisi riuscì ad ottenere dal ministero dell’agricoltura il riconoscimento, nel 1979, la Denominazione d’origine controllata (DOC). La sua attività nel settore vinicolo fu antesignana del rilancio del settore che in quegli anni era caratterizzata ancora e solo da produzioni di massa di vini da utilizzare per tagliare altri vini del centro nord e della Francia. Con la sua azienda Santachiara, localizzata alle porte della città, i cui locali sono stati destinati oggi al supermercato situato all’incrocio di Brindisi per Taranto, inizio’ l’imbottigliamento del vino di Brindisi, ricordo il Brindisi Rosso riserva, il suo rosato di negroamaro e i suoi spumanti, ottimi vini prodotti e figli della sua competenza e passione enologica. La sua azienda subì poi la crisi del settore della fine degli anni 80 e l’assenza di continuità e forse di prospettiva. È stato in Puglia il più anziano enologo fino a qualche giorno fa. Fu, assieme ai più conosciuti vitivinicoltori del Salento, Decastris, Candido, Taurino, Vallone, ai brindisini Botrugno, ad alcuni presidenti di cantine sociali come Angelo Maci, convinto sostenitore delle potenzialità e delle caratteristiche dei nostri vini che potevano essere riscattati e valorizzati imbottigliandoli in loco e farli conoscere e venderli sui mercati esteri. Pasquale Medico è stato espressione di una Brindisi che credeva in se stessa e si dava da fare. Una generazione di professionisti, di lavoratori, di intellettuali, legati al territorio e alla sua agricoltura che hanno contribuito a non far disperdere le radici e le potenzialità agricole e vitivinicole. Si poteva essere anche politicamente su posizioni e convinzioni diverse ma il legame con la propria città superava qualsiasi differenza se in ballo c’era il futuro di Brindisi. Si potevano svolgere lavori diversi nelle professioni ma il legame di quella generazione con l’agricoltura era e rimase forte. Medico era un imprenditore lungimirante ma assieme a lui altri professionisti andrebbero ricordati per il loro contributo dato alla vitivinicoltura brindisina da produttori e/o da presidenti di cantine sociali. Voglio tra questi ricordare, il dott. Tonino Di Giulio, il dott. Titino Paloscia, che pur medici, sono stati indimenticabili soci e presidenti della cantina vinicola cooperativa Risveglio Agricolo. I nuovi vitivinicoltori del territorio hanno il dovere di portare ancora più avanti la vitivinicoltura brindisina difendendone la identità e la qualità dei suoi vini. Lo dobbiamo anche a Pasquale Medico un impegno più consapevole e più convinto per difendere, valorizzare e promuovere i nostri vini Brindisi Doc.
Carmine Dipietrangelo
Vitivinicoltore
Amministratore Tenute lu spada
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