Occupato l'istituto E. Ferdinando (Mesagne) ed il Marzolla (Brindisi). Ieri mattina il turno del Fermi

Ieri mattina il liceo scientifico Enrico Fermi di Brindisi è stato occupato dagli studenti.
Tra le motivazioni che hanno portato a questa drastica manifestazione di disappunto ci sono (a detta dei ragazzi): in primis la mancanza di dialogo, a cui seguono l'indifferenza e le imposizioni poco democratiche delle "alte sfere", quale ad esempio la scelta delle date delle assemblee d'istituto concesse una volta al mese agli studenti, in cui le modalità e l'organizzazione dovrebbero essere gestite dagli stessi.
Dopo l'occupazione dello scorso anno, gli studenti speravano che col trascorrere del tempo avrebbero ottenuto riscontri positivi relativamente alle richieste effettuate e alle promesse ottenute. Davanti alla noncuranza che hanno riscontrato da coloro che avevano dato speranze, gli studenti del liceo scientifico Enrico Fermi determinati a migliorare la situazione, ancora una volta hanno deciso di mettersi in gioco occupando nuovamente la struttura per rivendicare i propri diritti. Gli alunni dell’Enrico Fermi pretendono una didattica alternativa, un maggiore ascolto dei loro bisogni e una più ampia democrazia scolastica. La questione che permane irrisolta ed ha una notevole rilevanza è relativa all'edilizia dell’edificio.
Il problema incombente è il termine del contratto di locazione dell'affitto fra la provincia di Brindisi e i privati proprietari della struttura in Viale Porta Pia, del quartiere Santa Chiara, previsto per il 31/12/15. L'agitazione dei ragazzi è causata dell'eventuale trasloco in un’altra struttura se il contratto non dovesse essere rinnovato. Inoltre, lo scorso mese, si è verificato un episodio che manifesta la fatiscenza e la decadenza della struttura interna, in particolare in alcune zone di essa. Gli studenti della VA e della VD, sono stati costretti a seguito delle infiltrazioni d'acqua (dovute alla pioggia) causate dalle crepe sul soffitto, a traslocare in un'altra aula per svolgere l’ordinaria lezione. Il giorno seguente sono stati rinvenuti calcinacci caduti nell'aula in cui si erano verificate le infiltrazioni.
A seguito di quanto accaduto gli studenti hanno richiesto un incontro con il Presidente della Provincia, Maurizio Bruno, al fine di ottenere delle risposte relative alla manutenzione dell'edilizia scolastica. I rappresentanti d’istituto affermano: “ci associamo in primis alla protesta e nelle giornate di occupazione saranno organizzate, assemblee tematiche, gruppi di studio e inviti di esterni secondo un programma prestabilito. La protesta si protrarrà finché non si otterranno risposte concrete. Oggi, inoltre è stata redatta una lettera di invito al dialogo al Presidente Bruno e al Provveditorato.
Sara Calvano