Incendio in Via Bologna: individuato autore del reato

Alle ore 00:15 odierne, perveniva sulla linea 113 una chiamata per un intervento in via Bologna per l’incendio di un’autovettura.

La pattuglia di volante giunta sul posto si trovava dinanzi il seguente scenario: due auto completamente avvolte dalle fiamme, la facciata di due civili abitazioni, una posta al pian terreno e l’altra al primo piano completamente lambite dalle fiamme ivi propagatesi, un lampione della pubblica illuminazione ed alcuni cavi dell’enel danneggiati, una terza auto, una fiat 500, il cui porta targa si scioglieva a causa del calore. La priorità diventava soccorrere le persone intrappolate all’interno delle abitazioni che, non potendo uscire, chiamavano il 113 per chiedere aiuto. Dopo che i vigili del fuoco domavano le fiamme, si soccorrevano tre persone portandole all’esterno dove era presente personale del 118 che prestava le cure.

I vigili del fuoco non riscontravano tracce di dolo sul luogo del reato. Un dato era certo: l’auto presa di mira dall’ignoto piromane era la Fiat Punto, in uso ad un operaio del settore privato, ventinovenne del posto, incensurato. Da qui le fiamme si erano propagate sulla Citroen Saxo parcheggiata davanti e si erano poi estese sugli immobili e su tutto ciò che avevano “incontrato”.

L’immediata attività di indagine avviata dagli investigatori di questo Commissariato escludeva l’accidentalità del fatto. Al contrario, più si ascoltavano persone in grado di riferire elementi utili, più si comprendevano le dinamiche familiari nell’ambito delle quali era maturato il gesto. L’operaio mesagnese, la sera prima, aveva avuto un litigio con il cognato con il quale vi erano pregressi dissapori e con il fratello di quest’ultimo, il quale, prima della mezzanotte, a bordo dell’auto di proprietà del germano, giungeva nei pressi dell’abitazione della vittima dove compiva il fatto.

Le immagini di un sistema di videosorveglianza privato acquisite da questi investigatori, consentivano di ricostruire la dinamica del fatto-reato ed addebitarne la responsabilità al fratello del cognato della vittima, un mesagnese, classe ‘79, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio. Le indagini non sono state semplici a causa della ritrosia dei diretti interessati a riferire dei datati screzi di natura familiare.

La vittima, infatti, più volte interpellata aveva negato di avere problemi con chicchessia di qualsiasi natura e non riusciva a spiegarsi da dove provenisse questo atto intimidatorio e perché. Solo la lunga e paziente attività di riscontri, di ascolto e ricerca delle prove ha consentito il risultato odierno: l’individuazione dell’autore del reato di incendio doloso ed il suo deferimento all’A.G. Le indagini proseguono per l’accertamento di eventuali responsabilità di altri correi.

Mesagne, 25 gennaio 2016

Il Dirigente, dott.ssa Cotardo

 

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