Un sogno chiamato Europa… (di Antonio Calabrese)
Ci risiamo, ancora una volta la nostra civiltà viene colpita brutalmente dall’ignobile e folle mano omicida,
che in nome di falsi Dei e disegni politici oscurantisti, colpisce propri simili trascinando nella disperazione e nel dolore infinito le famiglie delle vittime, vittime la cui sola colpa è stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Stiamo assistendo, inerti, al fallimento di una idea, di un sogno chiamato Europa, probabilmente mai decollato fin dai suoi primi vagiti. Questo perché, se pur per tanti anni, l’Unione fra gli stati europei, ha garantito la pace nel continente, mai si è realizzata quella unità d’intenti politica necessaria per essere realmente efficaci e credibili, in tema di difesa e sicurezza, all’interno della comunità internazionale. I motivi di tale fallimento sono da ricercarsi nell’egoismo di tanti Stati che non hanno mai smesso di considerarsi “Potenze” e mai hanno issato la bandiera dell’Europa allo stesso livello di quella Nazionale. Questa è la nuda e cruda verità. I principi fondanti dell’Europa, basati sulla solidarietà e sussidiarietà fra gli Stati, sono spesso stati sacrificati sull’altare della ricerca degli ossessionanti equilibri economico-finanziari.
Uno dei padri dell’Europa, il compianto Alcide De Gasperi, con grande lungimiranza aveva avvertito questo pericolo e per tali ragioni, già nel 1952 si fece promotore di un progetto finalizzato a dare maggiore spessore politico alla CEE(Comunità Economica Europea), attraverso la costituzione della CED(Comunità Europea di Difesa). Una sola politica militare e di difesa per l’Europa, pensava De Gasperi, avrebbe favorito una maggiore coesione fra gli stati. Purtroppo la CED, arrivata ad un metro dal traguardo, fu boicottata dalla Francia, che non ratificò il trattato.
Negli anni recenti molti sono stati gli accadimenti che hanno portato gli Stati più influenti d’Europa ad avere idee e comportamenti diversi in merito alle più importanti e delicate controversie internazionali(dalla crisi irakena all’ex Jugoslavia, dall’Ucraina alla primavera araba e cosi via). Rari i momenti in cui si è avuta unanime posizione. Gli Alti commissari che si sono succeduti alla guida della politica estera dell’Unione(PESC),Javier Solana, Catherine Ashton e Federica Mogherini, non sono stati mai pienamente liberi di esprimere la posizione ufficiale dell’UE in merito alla politica estera, da qui la difficoltà di intessere efficaci relazioni internazionali con il resto del mondo.
Un Europa che oggi, grazie al fallimento delle politiche migratorie, è costretta a rivedere shenghen, a chiudere i confini o peggio ancora a costruire muri, reticolati di filo spinato che rievocano pagine oscure e vergognose della nostra storia. Le debolezze dell’Europa, dunque, sono facile preda degli “imprenditori” del terrore che trovano, nel nostro continente, terreno fertile per dar libero sfogo ai loro folli progetti.
E’ giunta l’ora che il vecchio continente si svegli dal torpore in cui è caduto. L’antidoto, per contrapporsi ai mercanti della morte è quello di non avallare i loro progetti che mirano a disgregare la nostra civiltà. Occorre non costruire muri, barriere, reticolati. Il terrorismo potrà essere sconfitto solo se ritroveremo la forza e la voglia di rimanere uniti insieme ai nostri antichi valori di democrazia e di libertà.
L'immagine è un disegno di Carmelo Colelli