Truffa dello specchietto. Presa una coppia.

La c.d. truffa dello specchietto è un fenomeno dilagante in tutta Italia. Le pagine di internet sono piene di notizie che lo riguardano.

Ma leggendo i vari fatti-reato, consumati o tentati, ai danni di indifesi automobilisti, da nord a sud della penisola, salta fuori un cognome che accomuna molti di quei fatti: FIASCHE’.

Non perchè il detentore di quel cognome abbia il dono dell’ubiquità, ma perché trattasi di una stirpe di nomadi di una provincia di Siracusa denominati, non a caso, “caminanti”. Gli stessi utilizzano una strategia ben precisa, frutto della loro “esperienza”, tramandata da generazione in generazione: cambiano spesso auto, viaggiano e perpetrano i reati con la famiglia al seguito, costituita da minori anche di tenerissima età per indurre, in caso di flagranza di reato, a optare per un provvedimento meno restrittivo della libertà personale o comunque per creare il problema di come e dove collocare i minori, utilizzano -per generare il “botto” che simula l’urto dell’inesistente danneggiamento- un bastone o fanno scoppiare un petardo o, più semplicemente e verosimilmente danno un pugno sull’auto in transito a bassa velocità. Sono, come detto, nomadi e dunque difficilmente rintracciabili per la notifica dei provvedimenti a loro carico.

Nell’ultimo periodo si erano intensificate le segnalazioni della truffa dello specchietto nel brindisino ed anche a Mesagne. Era stata segnalata una BMW, una SEAT Ibiza, una Fiat Punto, un’Alfa Romeo 147, ma fino ad oggi la tempestività dell’intervento e la voglia di conseguire il risultato non erano stati ricompensati da quel pizzico di “fortuna” che pure ci vuole.

In particolare, la vittima del raggiro che ha consentito di risalire all’autore della truffa dello specchietto, qualche giorno fa transitava con la sua auto in una via del centro di Mesagne, nella colonna di auto che lo precedevano e seguivano e, transitando vicino ad un’alfa romeo 147 di colore nero, parcheggiata a destra della carreggiata, con un uomo con il braccio fuori dal finestrino, sentiva un “botto”. Escludeva di aver colpito qualcosa perché era certo di tenere una adeguata distanza dalle auto parcheggiate per averle potute colpire e dunque non si fermava. Si accorgeva, però, dallo specchietto retrovisore che quell’auto si era messa in moto e lo seguiva fino a giungere a casa. A bordo della 147 vi era oltre ad un uomo, una donna e tre minori, uno di 10 anni, uno di 6 e l’altro di pochi mesi. L’uomo richiedeva, con fare minaccioso, alla vittima di corrispondergli 15/20 euro per la rottura dello specchietto durante il transito con la sua auto.

Quest’ultima, però, non si lasciava intimorire e si rifiutava di assecondare quella richiesta. Le indicazioni fornite dalla vittima permettevano alla volante di questo Commissariato di intercettare, ieri 10 settembre, quell’auto che aveva iniziato a mettere in atto il suo modus operandi. Era parcheggiata su una via trafficata di questo centro con tutta la famiglia a bordo e attendeva le potenziali vittime. Condotto tutto il nucleo familiare in Ufficio si accertava che l’uomo e la donna, rispettivamente D’AMICO Angela e FIASCHE’ Francesco, entrambi dell’89, “caminanti”, originari del siracusano, annoverano numerosi precedenti penali anche per reati specifici.

Si procedeva a tutta l’attività di rito con perquisizioni dell’auto e delle persone, anche se con esito negativo, si denunciavano in stato di libertà per tentata truffa e veniva redatto e notificato, a loro carico, provvedimento di foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Mesagne di anni tre.

Mesagne, 11 settembre 2016                                                         

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