Danneggiamento lapide Caduti delle Foibe.

Si è svolta pacificamente, con una cerimonia sobria e pacata, la manifestazione con la quale alla presenza di tanti amici, giovani, anziani e famiglie con bambini, abbiamo voluto degnamente celebrare il “giorno del ricordo”,

appuntamento annuale che dal 2004, con la Legge 10\02\2004 n. 92, è stato scelto dal legislatore per tramandare la memoria di migliaia di italiani, trucidati nelle foibe (voragini carsiche profonde centinaia di metri dove le vittime venivano scaraventate, legate con il fil di ferro, spesso ancora vive) vittime della feroce pulizia etnica voluta dai partigiani comunisti jugoslavi agli ordini del feroce dittatore Josip Broz, detto Tito, e degli oltre 350mila esuli che dovettero abbandonare quel lembo di Italia, già romana e poi veneta, che costò migliaia di vittime durante il primo conflitto mondiale per strapparlo all’Impero Austroungarico, e che fu poi ceduto alla jugoslavia al termine della seconda guerra mondiale, con il trattato di pace del 1947.

   “ In particolare, - afferma Cesare Mevoli, coordinatore provinciale di AN, - quest’anno abbiamo detto basta ! , stanchi dell’inerzia delle diverse amministrazioni succedutesi, - che non solo con il governo cittadino di centrosinistra si beffarono delle centinaia di firme da noi raccolte, e “risposero” alla nostra richiesta di intitolare a questi nostri fratelli una via, scegliendone una assolutamente periferica, costeggiante il canale palmarini patri, che nessuno percorrerà mai se non i pochissimi che vi risiedono, - ma che aveva lasciato che il nome della via stessa fosse indicato sino ad oggi da un tratto di vernice nera data a pennello”.

     In ragione di ciò, abbiamo fatto realizzare a nostre spese una targa stradale in marmo, in tutto simile a quelle che campeggiano per le vie del centro, e tra la gioia dei presenti l’abbiamo fissata al muro, adornandola con un fascio di fiori tricolore legato al palo dell’illuminazione stradale, il tutto contornato da uno striscione di carta rimovibile riportante la scritta : ” ogni vero italiano è dalmata, istriano e giuliano”.

     Alla manifestazione partecipavano in forma autonoma alcuni studenti dell’associazione Azione Studentesca, con un loro striscione personale che riportava la scritta:” Onore ai martiri delle Foibe – Azione Studentesca”.

     Il tutto si è svolto in forma assolutamente sobria e pacifica, sotto l’occhio vigile della Digos locale che discretamente ha vegliato sullo svolgimento degli eventi.

     Dopo le interviste televisive e le foto di rito, i presenti si sono salutati e la manifestazione ha avuto termine.

     Grande è stato il nostro sgomento, misto ad un senso di pena e rassegnazione quando dopo poche ore siamo stati avvisati che nel frattempo, ignoti avevano imbrattato la lapide, gettato i fiori a terra e stracciato tutti i manifesti murari: infierire sulla memoria di tanti nostri connazionali, - si badi bene civili, non militari coinvolti in un conflitto, povere vittime di un disegno di pulizia etnica tendente a cancellare con il sangue ogni traccia di italianità da quelle regioni, - e sull’Onore delle famiglie e dei pochi anziani sopravvissuti, ci ha davvero demoralizzati: la falce e martello, triste simbolo di morte e schiavitù OVUNQUE il comunismo abbia avuto la sventura di governare popoli e nazioni, vergava l’opera di queste persone che definire italiani mi riesce difficile.

     Pronti ad eliminare frontiere e nazioni, culture e specificità, a stracciarsi le vesti per i diritti di chiunque, marziani o venusiani che dovessero affacciarsi sul pianeta terra, costoro non hanno rispetto per migliaia di loro connazionali morti, ne pietà per i sopravvissuti, in tutto simili a quei terroristi dell’isis che profanano chiese e cimiteri, spezzano lapidi e croci, invasati da furore ideologico.

     Si inizia imbrattando lapidi, e si finisce per lasciare i morti per strada.

    Non sappiamo di chi sono le mani lorde di vernice rossa, se si tratta di cretini isolati e\o di burattini manovrati da oscuri mandanti, ma noi non cadremo nel loro gioco: conosciamo troppo bene il dolore che questa nazione ha dovuto sopportare negli anni degli opposti estremismi e del terrorismo, quindi chi pensava che avrebbe scatenato la nostra rabbia, e il nostro desiderio di vendetta, ha sbagliato i suoi conti: noi non imbratteremo muri altrui, non strapperemo manifesti, non daremo la caccia ai rei e ai loro amici, noi continueremo per la nostra strada a propagandare le nostre Idee, che ci sono talmente care e Sacre da non poter ne voler rischiare di insozzarle in nessuna spirale di odio.

     Facciamo appello a tutte le forze politiche, al centrodestra dei nostri alleati, e alla sinistra con la quale per lunghi anni dai banchi della maggioranza o a ruoli invertiti, ci siamo scontrati civilmente sui problemi e sulle tesi, ma senza mai trascendere, legati da rapporti di amicizia che perdurano nel tempo, e chiediamo a gran voce a TUTTI di ISOLARE i colpevoli e i loro fiancheggiatori!

     Non saremo certo noi a inaugurare nuove stagioni di terrore o di caccia al “nemico”, convinti di avere di fronte amici\avversari, e che ogni discussione, anche dura, debba sempre restare incanalata nel rispetto dell’altro, anche quando non se ne condividono le posizioni.

     A S.Ecc. il Signor Prefetto, e ai vertici delle forze dell’ordine, la preghiera di moltiplicare gli sforzi, per isolare DA SUBITO i colpevoli dei gravi accadimenti, affinché non abbiano il tempo di trovare fiancheggiatori ed emulatori, perché , si sa, la mamma degli imbecilli è spesso gravida, e figlia di continu                                

F.to Cesare MEVOLI

Coordinatore provinciale A.N.

 

 

                                                                    

 

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