Centro storico, movida e rispetto delle regole (di Fernando Orsini)
Alcune lettere che stanno pervenendo in questi ultimi giorni ai siti locali online e la stagione estiva ormai entrata nel pieno, impongono qualche riflessione sulla «movida» che molto spesso ‘agita’ le notti della nostra Città.
Come ormai sperimentato negli anni passati, talvolta non senza strascichi giudiziari, il dilemma è sempre lo stesso: da una parte c’è lo spensierato popolo dei giovani che esprimono nelle piazze cittadine la propria convivialità e dall’altra c’è il malumore di coloro, soprattutto residenti, che rivendicano il sacrosanto diritto - specie nei periodi in cui ancora ci si deve svegliare presto la mattina per la propria attività lavorativa – di riposare.
E’ un problema questo della vita cittadina che non va assolutamente sottovalutato e che deve essere gestito con ponderatezza, perché oltre ad aspetti meramente privatistici, c’è in gioco anche e soprattutto la tutela del nostro centro storico. Quel centro storico che, non poche volte, è stato messo a dura prova durante le notti estive con scempi di ogni tipo, come bottiglie di alcolici lasciate vicino ai monumenti, sporcizia di ogni tipo lasciata in strada e nelle varie piazze.
La vivibilità urbana intesa nell’accezione più ampia è sicuramente la sfida più grande che le amministrazioni comunali devono avere a cuore e per salvaguardarla occorre intervenire senza alcun indugio con regole certe che sappiano virtuosamente coniugare i due aspetti. E per fare questo, è necessario il coinvolgimento degli operatori commerciali e dei residenti in modo che l’ente locale possa riuscire a gestire nel miglior modo e possibilmente prevenire - evidentemente anche con controlli accurati - potenziali conflitti tra gli stessi.
Bisogna entrare nell’ordine di idee che non tutto è consentito, anche perché la scarsa vivibilità del centro storico con una residenza esasperata dai rumori e dal mancato rispetto dei limiti di inquinamento acustico, l'assenza di decoro, la pressoché impossibilità alla quiete notturna, la mancanza di pulizia attorno alla propria attività commerciale, non possono che rappresentare una sconfitta per tutti, con ben immaginabili conseguenze anche sul piano dell’incremento dell’offerta turistica.
Se teniamo sempre bene a mente che le notti in cui giovani devono divertirsi finiscono ma la Città dovrà restare, forse qualche passo in più verso la “maturità civica” lo possiamo collettivamente segnare. Già da quest’estate.