Mesagne: una moglie… madre… vittima di violenza domestica, “sottratta” al suo aguzzino
Nella tarda mattinata odierna è stata eseguita, da personale della Squadra di Polizia Giudiziaria di questo ufficio, quale epilogo di attività di indagine svolta dallo stesso, l’ordinanza di applicazione della misura cautelare
del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi frequentati dalla stessa, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi.
Il destinatario della predetta misura è un uomo, marito e padre, classe ’47, che per anni ha prevaricato sulla mite donna, sua congiunta, la quale non ha saputo trovare la forza per denunciare che quelle fratture, quei traumi, quegli ematomi, che in talune circostanze l’avevano condotta in ospedale, in realtà, non erano riconducibili a “cadute accidentali”.
In particolare, si annoverano tra i maltrattamenti consumati ai danni della donna, la rottura di un femore per la quale era stata costretta a sottoporsi ad intervento chirurgico, la frattura di una vertebra per la quale, dopo il ricovero in ospedale, aveva avuto una prognosi di 40 gg, i vistosi lividi sul corpo, un bernoccolo sulla fronte, un taglio sul mento.
I familiari, figli, fratelli, che pure frequentavano quella casa e quella famiglia, non si sono potuti accorgere, se non negli ultimi periodi, delle vere ragioni di quelle lesioni. Una donna che “protegge” il suo dolore con il silenzio e che se ne rassegna come fosse una “croce” da portare, è difficile da tutelare. Deve, per prima, raggiungere la consapevolezza di essere vittima di maltrattamenti e decidere di voler uscire dalla spirale della violenza. E’ questo il primo passo verso la libertà.
Oggi, quella donna, si trova in una struttura protetta e quell’uomo non si potrà più avvicinare a lei.
Comunicato Questura di Brindisi