Mons. Angelo Catarozzolo e il valore educativo e solidale dello sport. (di Vito De Guido)

La furia devastatrice di una tromba d’aria  ad ottobre 2016 scoperchiò letteralmente  il campo coperto del circolo tennis ”Dino De Guido”;

con la forza dell’entusiasmo e dell’appassionato impegno associativo, si giunse alla sua riqualificazione e alla sospirata giornata dell’inaugurazione stabilita per l’8 aprile 2017. A nome del sodalizio mesagnese, come è stato per altre rilevanti circostanze nel passato, ritenendo importante predisporre per l’evento un rito di benedizione, rivolsi la mia richiesta a mons. Angelo Catarozzolo che ha sempre testimoniato la sua affettuosa vicinanza alla nostra associazione. Al telefono, con la Sua squisita gentilezza d’animo, mi trasferì le sue titubanze per l’impegno fisico che avrebbe dovuto sostenere. Dopo le mie quasi filiali insistenze, ruppe gli indugi sorretto in buona sostanza dalla consapevolezza di doverlo fare per il legame di affetto che ci univa.

Giungemmo ad un ragionevole accordo in merito all’orario di inizio del rito, volle essere rassicurato della presenza di un crocifisso nella struttura e poi, e poi, com’era accaduto per altre circostanze, la promessa di restituirlo alle Sue abitudini familiari a conclusione della benedizione.

Nel suo saluto, sotto quell’immacolato campo coperto che avrebbe nuovamente accolto tante giovani promesse tennistiche, ci donò un manifesto suggestivo sui valori dello sport non avulso dalle preoccupazioni che affliggono la nostra convivenza civile.

E prima del commiato mi fece dono del cartaceo di quel saluto che probabilmente, dall’originale scritto di Suo pugno,  era stato ricopiato in forma leggibile dall’insostituibile nipote Angelo.

Uscendo dalla Chiesa della SS. Annunziata al termine della celebrazione del rito di commiato per Don Angelo, mi è capitato di salutare il caro amico Nicola Cainazzo per tantissimi anni al  vertice del CONI provinciale; mi ha voluto esprimere il senso della sua doverosa presenza quale testimonianza di sincera gratitudine personale per la instancabile, premurosa vicinanza che mons. Angelo Catarozzolo ha sempre offerto allo sport brindisino.

Il 18 luglio 2018 don Angelo avrebbe festeggiato 70 anni di sacerdozio; mi sembra oltremodo opportuno onorarlo, ora che il distacco terreno ha vanificato i doni della mente, riproponendo quel saluto a beneficio dello sport mesagnese e soprattutto delle nuove generazioni.

                                                                                             

Saluto di Mons. Angelo Catarozzolo in occasione dell’inaugurazione del campo coperto del Circolo Tennis “Dino De Guido” di Mesagne l’8 aprile 2017.

Con il Papa S. Giovanni Paolo II affermo la valenza festosa dello sport, oggi espressa con la benedizione del nuovo manufatto che torna a coprire uno dei campi di gioco del Circolo Tennis “Dino De Guido”.

Il Santo Padre insegna “la fondamentale validità dello sport non solo come termine di paragone per illustrare un superiore ideale etico e ascetico, ma anche la sua intrinseca realtà di coefficiente per la formazione dell’uomo e di componente della sua civiltà”.

Sappiamo tutti che lo sport non è solo esercizio fisico, ma la pratica educativa tra le più efficaci. Se pensiamo un attimo, però, lo sport ci conduce anche all’Oltre, a ciò che è l’essenza della nostra vita, con la vocazione al trascendente, con l’anelito all’infinito.

Pensiamo che San Paolo usò proprio gli esempi dello sport dell’epoca per spiegare quali siano gli orizzonti del nostro essere persone, dotate di mente, cuore e – diciamocelo pure – “anima”. Quando scrive alla comunità di Corinto – e i greci sapevano bene cos’era la pratica sportiva – dice: “non sapete che nelle corse allo studio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile. Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l’aria, anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato. ( 1Corinzi 9,24-27)”.

E’ proprio vero che nessuno di noi corre senza mèta. Anzi…..

E qui, nella memoria di Dino De Guido, dalla metà degli anni ’70 – è del 31 ottobre 1976 l’inaugurazione ufficiale – viene esaltato il valore educativo di una disciplina mirata alla formazione della personalità dell’uomo, prima ancora delle forme ludiche, dilettantistiche o professionali nella gerarchia del protagonismo agonistico.

Il valore educativo si coniuga con la promozione della solidarietà, allargando gli orizzonti della convivenza rispettosa della reciprocità e della socializzazione vissuta e condivisa.

I due valori “educativo” e “solidale” confluiscono nell’ideale cristiano della fraternità.

Oggi più che mai come antidoto per i giovani in preda alla degenerazione del bullismo, della costituzione del branco che semina violenza e sopraffazione.

Il messaggio della solidarietà e della fraternità è alla base della civiltà dell’Amore, valore indispensabile all’edificazione del futuro di una comunità e di quella giovanile in particolare.

Formulo l’auspicio che il nuovo campo coperto nel Circolo Tennis “Dino De Guido” diventi spazio privilegiato della nostra città per la formazione etica, culturale e sociale degli adolescenti e dei giovani di Mesagne e non solo, con l’attenzione delle pubbliche istituzioni e, in particolare delle famiglia, sempre più consapevoli del loro ruolo primario nelle scelte esistenziali dei loro figli e delle future generazioni. Ad meliora!

 

 

Nella foto, nell’ambito degli eventi per il decennale del Circolo Tennis, la conferenza del giudice costituzionale on.prof. Renato Dell’Andro dal titolo “Sport e democrazia”- 21 dicembre 1975. In prima fila mons. Angelo Catarozzolo vicario generale dell’Arcidiocesi Brindisi-Ostuni, il giudice Riccardo Dibitonto e il Sindaco di Mesagne dott. Elio Bardaro.

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