Chiude la Stazione Ferroviaria di Brindisi. La gestione in automazione affidata a Bari.

Vengono riportati i comunicati stampa delle forze politiche e della Federalberghi diffusi dopo il comunicato della RFI di chiusura della Stazione di Brindisi.

 

Brindisi, Bozzetti: “Ammodernamento della stazione deciso da anni, ma la vecchia politica se ne ricorda solo ora”

“Il modo in cui la classe dirigente della città, a partire dal sindaco Rossi, per arrivare ai parlamentari e consiglieri regionali di destra e sinistra, sta strumentalizzando la situazione dei lavoratori della stazione di Brindisi, fa capire con quale superficialità e pressapochismo si stia trattando la questione. Ancora una volta la città deve fare i conti con le strumentalizzazioni della vecchia politica”, Così consigliere del Movimento 5 Stelle Gianluca Bozzetti sulla riorganizzazione di RFI che coinvolgerà anche la stazione centrale di Brindisi.

“Quello che accadrà a Brindisi - spiega Bozzetti - fa parte di un processo di ammodernamento della rete ferroviaria, partito anni fa, che coinvolgerà tutte le stazioni in un’ottica di miglioramento ed efficienza anche della sicurezza ferroviaria. Peccato che solo oggi alcuni politici si sveglino per fare allarmismo. Mi chiedo - incalza il pentastellato - se siano mai andati a parlare con quei lavoratori della stazione centrale di Brindisi che oggi dicono di difendere, noi l’abbiamo fatto e senza per questo aver speculato politicamente sulla loro situazione”.

Bozzetti ricorda che, come dichiarato nell’incontro del 25 giugno tra RFI e sindacati, che non ci sarà alcun licenziamento, ma che nella peggiore delle ipotesi alcuni dipendenti potrebbero essere ricollocati in altra sede o riqualificati per nuove mansioni.

“Da mesi - continua - il Movimento 5 Stelle dialoga con i lavoratori e le loro istanze sono state portate ai parlamentari della commissione Trasporti per farle pervenire direttamente al Ministro Toninelli e comprendere i possibili margini di azione. È tra l’altro in fase già avanzata anche la contrattazione sindacale che riguarda la tutela dei lavoratori che saranno interessati da questo cambiamento, dato che alcune mansioni finora affidate all’uomo saranno sostituite dalla tecnologia. Ma quel cambiamento che oggi coinvolge Brindisi, domani coinvolgerà anche Lecce e Foggia e fa parte di un processo di ammodernamento deciso da anni, quando cioè al Governo c’era la classe politica che ora alza gli scudi. Continueremo a seguire la vicenda, come da mesi facciamo, nella tutela dei lavoratori e del territorio. Sulla sicurezza - conclude il consigliere - è opportuno che si confrontino azienda e sindacati, che rappresentano i primi esperti sul campo in materia. Purtroppo, invece, ancora una volta la classe dirigente si è rivelata totalmente inadeguata, speculando su una questione in un perenne clima da campagna elettorale”.

 

Romano: “RFI la smetta di considerare quello di Brindisi un territorio residuale. La stazione centrale non deve chiudere!”

“La decisione di RFI di rendere ‘impresenziata’ la stazione ferroviaria della città di Brindisi è inaccettabile, in quanto non tiene in alcuna considerazione i gravissimi problemi che ancora esistono in questo territorio”. Lo afferma il presidente della Commissione Sanità della Regione Puglia Pino Romano.

“E’ noto a tutti – aggiunge Romano – che il raccordo ferroviario che consentirà ai treni provenienti dalla zona industriale di connettersi direttamente alla rete nazionale (senza entrare e sostare nel centro abitato) è ancora in fase di costruzione. Quindi è impensabile che i treni con carri che trasportano gas ed altre sostanze pericolose sostino per ore nella stazione centrale senza il controllo diretto di capistazione e di operatori. Tutto questo è stato deciso, peraltro, senza consultare e informare nessuno. Un motivo in più perché la decisione venga immediatamente riconsiderata”.

Chiude la stazione di Brindisi – Vizzino (i progressisti): “territorio offeso per l’ennesima volta”

L’aspetto davvero più preoccupante legato alla vicenda della imminente chiusura della stazione ferroviaria di Brindisi è che se l’allarme non fosse partito da un organo di informazione RFI si sarebbe guardata bene dall’informare parlamentari, consiglieri regionali e amministratori locali. Un fatto gravissimo che la dice lunga della assoluta mancanza di rispetto di queste grandi società pubbliche nei confronti del nostro territorio.

Intendiamoci: nessuno vuole bloccare il progresso e soprattutto ci rendiamo conto che sia inevitabile una riorganizzazione del servizio, ma i conti non si possono fare sempre sulla carta, visto che a Brindisi esiste una situazione anomala, rappresentata dalla sosta e dall’attraversamento dei carri contenenti merci a rischio di esplosione nel pieno centro della città.

La mancanza di capistazione e di operatori della circolazione renderà tutto estremamente più complesso e quindi più pericoloso.

Si gioca ancora una volta, insomma, sulla pelle della gente. Proprio per questo, è necessario che venga sospesa la decisione di chiudere la stazione di Brindisi, quantomeno in attesa del completamento del raccordo ferroviario che consentirà ai treni merci provenienti dalla zona industriale di bypassare il centro abitato.

Mauro Vizzino – Presidente Commissione Ambiente della Regione Puglia

 

 

 

 

Stazione Brindisi, Congedo: “Decisione RFI svilente. Chiediamo sospensione chiusura”

Una nota congiunta del consigliere regionale Fratelli d'Italia Puglia Erio Congedo e del deputato FdI Marcello Gemmato.

“La decisione di RFI di chiudere la stazione di Brindisi dal 14 luglio senza aver prima consultato il parere dei rappresentanti istituzionali del territorio è svilente per gli interessi dell'intera comunità brindisina: viene meno non solo un servizio essenziale per l'utenza ma anche la certezza dei posti di lavoro per capistazione, operatori della circolazione e addetti all'annuncio.

Seppure il disagio provenga dai lavori di modernizzazione della rete ferroviaria, non si è tenuto conto della gestione dei problemi collaterali quali, ad esempio, il transito o lo stazionamento - in pieno centro cittadino - di carri merci contenenti quantità elevate di sostanze pericolose sui binari della stazione centrale.

Per quanto in nostra competenza chiederemo al governo regionale e al governo nazionale innanzitutto di illustrare la genesi di questa decisione, presa forse volutamente in sordina e in totale autonomia, e poi di sospendere la chiusura della stazione centrale di Brindisi, ancor più in vista dell'alta stagione che vedrà arrivare turisti che scelgono la Puglia come meta estiva. Non un buon biglietto da visita per chi arriva, non una scelta dignitosa nei confronti dei pendolari del posto”.

Automazione Stazione Brindisi, Federalberghi: “altro smacco per il territorio”

Continuano i disservizi per il territorio con gravi ripercussioni anche per la sicurezza ed il turismo. “La notizia che dal 14 luglio la stazione ferroviaria di Brindisi non sarà più presenziata dai capostazione ci lascia davvero stupiti”, spiega Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi Brindisi e vicepresidente regionale della stessa associazione degli albergatori che poi aggiunge “la figura rassicurante dal berretto rosso non può essere certamente sostituita da una linea telecomandata. Ancora una volta dobbiamo prendere atto che Brindisi è la cenerentola della Puglia”.

La circolazione dei treni dovrebbe essere guidata a distanza da un unico posto centrale per una politica di tagli e riduzione del personale e così anche la stazione del Comune capoluogo di Provincia non sarà più presidiata da nessuno.

“Chiederemo subito spiegazioni all’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Spa in quanto non ci sembra giusto tagliare servizi di questo genere e – in particolar modo – in un periodo dell’anno fondamentale per il turismo”, aggiunge ancora Pierangelo Argentieri.

La scelta di Ferrovie dello stato si scontra anche con un parere negativo dei sindacati di categoria i quali hanno messo in evidenza tutta una serie di problematiche legate alla sicurezza di persone e mezzi. “Tagli e mancati investimenti nel Mezzogiorno non fanno altro che peggiorare la differenza fra Nord e Sud. Federalberghi, al contrario, chiede maggiore comfort, più puntualità e nuovi servizi a bordo treno per i viaggiatori”, conclude Argentieri.

Federalberghi Brindisi

Automazione Stazione di Brindisi, Cannalire (PD): “i rappresentanti locali di Lega e M5S intervengano sul Governo”

La scelta di RFI di gestire i flussi ferroviari della Stazione di #Brindisi da remoto, seppur dovuta a investimenti in tecnologia avanzata, non può essere sostenuta sia nel metodo che nel merito. Non condividere con il territorio, e quindi con la rappresentanza politica e con le organizzazioni sindacali e datoriali, una riorganizzazione così importante è una decisione improvvida e ingiustificata.

In particolare, il ridimensionamento del personale e di figure specializzate nella gestione del traffico ferroviario della Stazione di Brindisi porterà evidenti disagi sia per flussi passeggeri sia per quelli merci, molto intesi nello scalo brindisino. Non secondarie, infatti, sono le implicazioni in materia di #sicurezza che tale scelta potrebbe comportare proprio nella gestione del traffico merci, soprattutto se pericolose.

Il Partito Democratico di Brindisi ha sempre aderito, dando il proprio sostegno anche attraverso la mobilitazione dei propri rappresentanti ad ogni livello, alle battaglie di tutela dei posti di lavoro e per la sicurezza come è stata la posizione avverso il piano industriale di Enav, e lo faremo anche questa volta interessando i nostri parlamentari e consiglieri regionali.

È ovvio che il mio appello va soprattutto ai rappresentati locali e regionali del Movimento 5 Stelle e della Lega, affinché possano sensibilizzare il Governo, in particolare il Ministro dei Trasporti, per far sospendere tale decisione ed aprire un confronto con l’Amministrazione comunale di Brindisi, che ha in corso d’opera un progetto per portare fuori dall’agglomerato cittadino il traffico merci, e le organizzazioni sindacali e datoriali per valutare in dettaglio le scelte aziendali di RFI che riguardano Brindisi.

Francesco Cannalire

Segretario cittadino PD di Brindisi

Impegno per Brindisi: “No al depotenziamento della stazione ferroviaria”

Il Gruppo Consiliare “Impegno per Brindisi”, non condivide la scelta fatta dal Governo in merito all’automazione delle stazione ferroviaria di Brindisi.

Una problematica, che causerebbe, oltre ai problemi di controllo e sicurezza con relativi ritardi sulla movimentazione merci, anche una ricaduta di carattere occupazionale. Infatti si andrebbero a perdere circa 10 posti di lavoro, tra capistazione ed operatori.

Una situazione che Brindisi non puo’ permettersi , visto anche la realizzazione del nuovo raccordo ferroviario voluto da Rfi.

Pertanto, come Gruppo Consiliare chiederemo al Presidente del Consiglio Comunale, la convocazione urgente di una conferenza dei Capigruppo, in modo da poter discutere del problema con tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale.

Alessandro ANTONINO

Antonio MANFREDA

Giuseppe MASSARO

Automazione stazione Brindisi, Iaia (UDC): “serve atto forte che arrivi nelle mani del Ministero”

Apprendiamo con stupore come RFI abbia deciso, in modo unilaterale, la riduzione del controllo della stazione centrale di Brindisi, accentrando il tutto a Bari.

Tale decisione continua ad impoverire il territorio, oltre a sacrificare diverse unità lavorative che magari saranno trasferite in altre realtà operative e, sicuramente, rappresenterà un grande problema per tutte quelle aziende brindisine, diverse e di notevole dimensioni, che utilizzano il sistema ferroviario per il trasporto merci. Tra l’altro, il Comune di Brindisi, da anni persegue l’obiettivo di completare, con una grande opera, il raccordo ferroviario per lo scalo merci al di fuori del centro abitato che consenta uno sviluppo dei servizi al territorio.

Siamo fermamente contrari a tale ipotesi di svuotamento delle funzioni della stazione centrale di Brindisi che non può essere paragonata ad un comune intermedio di bassa rilevanza di traffico passeggeri e merci.

Pertanto Sig. Sindaco e Presidente della Provincia, visto che non ci sono i tempi per organizzare un consiglio monotematico su questa questione, riteniamo che comunque sia utile una conferenza dei capi gruppo del Comune e della Provincia, in modo che arrivi nelle mani del Ministero un atto forte di tutte le rappresentanze politiche affinché si sospenda tale provvedimento.

Raffaele Iaia

Commissario cittadino UDC

Automazione Stazione Brindisi, De Punzio (Fdi): “territorio declassato a sua insaputa”

Abbiamo appreso dai giornali la decisione assunta inaudita altera parte, senza confronto alcuno con il territorio, di RFI di chiudere la Stazione Ferroviaria di Brindisi, che sarà telecomandata da Bari, a decorrere dal 14 luglio.

Appare assolutamente non condivisibile che simili decisioni siano state adottate senza informazione preventiva alcuna, nel silenzio più assordante di chi sapeva, ma teneva ben nascosta la vicenda, senza dialogo con le parti interessate e che oggi ci si debba ritrovare ad intervenire su una questione già decisa.

Il territorio di Brindisi viene ulteriormente declassato e violentato a sua insaputa, così come è avvenuto in ulteriori e molteplici circostanze, tanto da parte del Governo Regionale, quanto Nazionale.

Le implicazioni in termini di sicurezza che potrebbero derivare da tale decisione non sono di poca rilevanza.

L’area industriale di Brindisi ha il suo peso e con i carri merci partono enormi quantità di sostanze pericolose, che transitano e stazionano sui binari della stazione centrale, attraversando e permanendo dunque all’interno del centro abitato.

Pertanto, privare Brindisi di figure professionali, quali capistazione, operatori della circolazione e addetti all’annuncio significherebbe privarla di figure importanti e fondamentali nel caso in cui dovesse verificarsi un incidente.

I lavori per la realizzazione del raccordo ferroviario sono ancora in corso ed è proprio per tale motivo che riteniamo che la decisione assunta da RFI di privare Brindisi dei suoi operatori, che garantiscono la sicurezza, sia del tutto irragionevole.

Chiediamo, pertanto, tramite i nostri riferimenti parlamentari, che il Governo tuteli il nostro territorio, la sicurezza dei cittadini, degli operatori e che venga sospesa la decisione assunta, aprendo un dialogo con le parti interessate, considerando che i dialoghi devono essere un modus operandi preventivo e non postumo.

Avv. Sabrina De Punzio

Commissario Cittadino FDI Brindisi

Automazione Stazione Brindisi, D’Attis (FI) scrive al Ministro Toninelli ed al Prefetto Guidato

L’on. Mauro D’Attis (Forza Italia), così come annunciato, ha scritto al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli per chiedere che intervenga presso l’amministratore delegato di RFI allo scopo di far sospendere immediatamente la decisione di chiudere la stazione centrale di Brindisi. Il parlamentare brindisino ha chiesto al Ministro anche di avviare una fase di confronto su tutti il piano industriale in atto e sul futuro del nodo ferroviario di Brindisi, oltre che dei servizi collegati, con una attenzione particolare ai ritardi che si stanno accumulando per il completamento del raccordo ferroviario (attraverso cui i treni merci transiterebbero lontano dal centro abitato).

L’on. D’Attis, inoltre, ha informato il Prefetto Umberto Guidato di aver chiesto un intervento del Ministro Toninelli, preannunciando di voler svolgere una attività di controllo sull’intera questione.

Questo il testo della lettera al Ministro Toninelli:

Oggetto: richiesta urgente di sospensione dei provvedimenti di riduzione delle attività della stazione centrale di Brindisi

Signor Ministro,

segnalo, con rammarico, che RFI assume decisioni importanti senza avvertire la necessità di confrontarsi con i rappresentanti istituzionali e con la delegazione parlamentare del territorio.

Nel caso specifico la riduzione del controllo della stazione centrale di Brindisi, sia pure nell’ambito di un processo di modernizzazione della rete, comporta la perdita di posti di lavoro (spariranno i capistazione ed altre figure fondamentali nella gestione del traffico ferroviario) e soprattutto non considera i problemi rivenienti dal transito, presso la stazione centrale e quindi il centro abitato di Brindisi, di treni contenenti merci pericolose tra cui gas e sostanze chimiche.

Le chiedo, in qualità di Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di intervenire presso l’amministratore delegato di RFI per far sospendere immediatamente la decisione in oggetto che riguarda la stazione centrale di Brindisi e di avviare una fase di confronto su tutto il piano industriale in atto e sul futuro del nodo ferroviario di Brindisi e dei servizi collegati, anche alla luce dei ritardi che si stanno accumulando per il completamento del raccordo ferroviario (attraverso cui i treni merci transiterebbero lontano dal centro abitato).

Questa la lettera inviata da D’Attis al Prefetto Guidato

Oggetto: stazione centrale di Brindisi

Signor Prefetto,

per opportuna conoscenza Le trasmetto la lettera che ieri ho inviato al Ministro Toninelli chiedendo un suo intervento rispetto agli interventi di riduzione delle attività in essere presso la stazione centrale di Brindisi alla luce anche delle informazioni assunte dallo scrivente in prima istanza dalle quali risulta sia già attivo da tempo un colloquio tra RFI e codesta Prefettura sull’argomento del quale, però, lo scrivente è venuto a conoscenza solo a mezzo stampa.

Facendo riferimento alle prerogative assegnatemi svolgerò attività di sindacato ispettivo sulla questione certo della Sua collaborazione in sede locale.

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