Villa confiscata intestata a Marcella Di Levrano a San Giusto Canavese.
Sarà il nome di Marcella Di Levrano - quanta determinazione, quanta tenacia e quanta strada ha macinato sua mamma Marisa per portare,
con tanto orgoglio e smisurata dignità, nelle scuole, nelle carceri, nelle parrocchie, fra i ragazzi di “Libera” e di altre associazioni, la storia del suo barbaro assassinio da parte della Sacra Corona Unita, ma soprattutto la sua vita, la sua memoria - a far risplendere dal prossimo 15 luglio, a San Giusto Canavese, un paesino di poco più di 3000 abitanti alle porte di Torino, la villa confiscata a Nicola Assisi, uno dei più pericolosi narcotrafficanti della ndrangheta, arrestato in Brasile, dopo una lunga latitanza, proprio l’8 luglio di due anni fa.
Il nome di una vittima innocente come Marcella su un altro bene confiscato (dopo quello di Seriate in provincia di Bergamo), assegnato al Comune di San Giusto Canavese e ristrutturato con fondi pubblici, rappresenta il simbolo della vittoria dello Stato contro le mafie ed ogni forma di criminalità organizzata, della sua restituzione alla collettività per il riutilizzo sociale.
Il profumo della legalità nel nome di Marcella - al cui nome, si ricorderà, risultano già intitolati anche i presìdi “Libera” di Aosta, Gorizia e Pavia, oltre a vie e parchi urbani), inonderà un centro dedicato alla disabilità gestito dalla cooperativa “Progest”.
- s. D’accordo con la mamma di Marcella e prima della divulgazione e pubblicazione di questo post, ho doverosamente informato dell’iniziativa che si terrà a San Giusto Canavese il sindaco, il presidente del consiglio comunale e l’assessore alla legalità del Comune di Mesagne (Fernando Orsini).