Provvedimento cautelare per Andrea Pesce, per il fatto delittuoso di domenica 24 febbraio nel rione "Seta".
Il grave quadro indiziario raccolto dagli investigatori del Commissariato di P.S. di Mesagne e portato all’attenzione del Pubblico Ministero,
nonchè il pericolo di fuga, hanno determinato l’organo requirente ad emettere il provvedimento precautelare di fermo a carico del mesagnese PESCE Marco Andrea, classe 88, già noto alle forze dell’ordine per i suoi trascorsi con la giustizia per reati contro il patrimonio nonché in materia di sostanze stupefacenti.
Il Pubblico Ministero, tenuto conto dell’atteggiamento psicologico del soggetto agente (l’intenzione di colpire la vittima in una parte vitale del corpo), della potenzialità lesiva dell’azione criminosa consumata ai danni della vittima (lo ha colpito con repentina violenza), dell’idoneità dell’arma impiegata (un coltello dalla lama sufficientemente lunga da arrivare agli organi vitali) e delle modalità dell’atto lesivo (giungere sul luogo dell’ appuntamento con la vittima con l’arma già impugnata e sferrare un colpo deciso e violento), rubricava come tentato omicidio il fatto delittuoso che si è consumato a Mesagne alle ore 6:00 circa di domenica 24 febbraio scorso. Un delitto che, pertanto, è maturato con premeditazione, atteso che i due (autore e vittima) avevano litigato qualche ora prima dell’incontro fatale nel rione “Seta”.
In particolare, autore e vittima si erano incontrati a Mesagne ed avevano avuto un litigio per motivi in corso di chiarimento. Nell’immediatezza dei fatti non c’erano state conseguenze per nessuno dei due, tanto che la persona offesa era tornata a casa. Poco dopo, previo appuntamento tra i due, raggiungeva il luogo “dell’agguato” e qui il PESCE gli andava incontro già munito di coltello. Avvicinatosi, gli sferrava un violento colpo al fianco sinistro che raggiungeva gli organi vitali tanto da procurargli una lesione tale da far emettere, al Perrino di Brindisi, ove giungeva trasportato dall’ambulanza del Pronto Soccorso di Mesagne, un referto con prognosi riservata che, ad oggi, non è stata sciolta.
Il PESCE che, a seguito di attività di indagine avviata immediatamente dopo il fatto, a casa non era stato trovato, né i suoi familiari sapevano riferire dove fosse, è stato rintracciato dagli uomini del Commissariato di P.S. di Mesagne stamattina all’alba in un’altra abitazione ove era ospite per essere tradotto in carcere, come disposto dal P.M. titolare del fascicolo per essere messo a disposizione dell’A.G.