Concerto all’alba, arriva la magia nel porto di Brindisi

Nel cuore del porto interno, nell’area dell’ex Deposito Catene, accanto al piazzale inferiore del Monumento al Marinaio,

un concerto alle prime luci del giorno (20 agosto, ore 5) che unisce il fascino delle note suonate alla bellezza rischiarata della città. L’ingresso è libero.

Il silenzio del porto e la voce delle note. Un’alba, quella di martedì 20 agosto, da ammirare dal porto interno. La città che si risveglia dopo una notte silenziosa con uno straordinario concerto, in programma alle ore 5 (ingresso libero), nello splendido scenario dell’area dell’ex Deposito Catene, adiacente al piazzale inferiore del Monumento al Marinaio d’Italia. L’ingresso sarà infatti possibile dal piazzale sottostante il Monumento, mentre per le persone con disabilità dall’accesso di via Tito Minniti (dalla rotatoria di piazza Del Vento, sede dell’aeroporto militare Pierozzi e della Base Logistica delle Nazioni Unite UNLB).

Titolo del concerto «’900 e dintorni», protagonista l’Ensemble Messapico (M° Luigi Bisanti flauto; M° Stefania Argentieri pianoforte; M° Stanislao Marco Spina percussioni; M° Davide Codazzo contrabbasso): le prime luci del giorno, un panorama dipinto dai colori della notte e dell’aurora specchiati nel porto, coesistono in piena armonia in un contesto naturale privilegiato. Il concerto è preceduto da un’osservazione guidata della luna al telescopio (inizio ore 4.30, prenotazioni complete), dal titolo «Fly me to the moon», a cura dello studioso Cosimo Galasso, esperienza che regala l’emozione di esplorare la superficie lunare, tra valli e mari di lava, antichissimi crateri e vaste distese pianeggianti, circondate dalle Alpi e dagli Appennini lunari.

Il programma musicale, che comprende brani originali e trascrizioni dei secoli dal XVIII al XXI, spazia da un’opera di rara esecuzione del compositore italo-tedesco Antonio Amoroso, come «Apparizione di Beatrice», per flauto e pianoforte, alla «Suite n. 2», per flauto e Jazz Piano Trio, del grande compositore francese Claude Bolling, che si presenta come un esempio di crossover music che fonde differenti linguaggi musicali sposando all’eleganza barocca della Suite lo swing tipico del Trio Jazz. L’autore e musicologo Fabio Renato D’Ettorre così ha scritto di Antonio Amoroso: «Ciò che colpisce nell’arte di Amoroso è la capacità di rifuggire da ogni classificazione di tempo e di tendenza. La sua è una produzione metastorica con un solo costante fattor comune: il ritmo». Il concerto passa anche dal repertorio di Astor Piazzolla con la sua musica che fonde la tradizione del tango argentino, le suggestioni sinfoniche e le sperimentazioni del jazz, per creare un nuovo genere, originale e personalissimo: in programma «Oblivion», per flauto e Jazz Piano Trio, un classico dolcissimo e struggente in cui il ritmo serrato lascia spazio a una melodia lirica e introspettiva, e «Libertango», un tango argentino intriso di passione e oscurità. E ancora il “momento Benigni” con gli attesissimi «Buongiorno principessa» e «La vita è bella», dall’omonimo film valso il premio Oscar sia al compositore Nicola Piovani sia al regista Roberto Benigni. Ancora tango con «Por una cabeza», brano di Carlos Gardel del 1935 reso immortale da Al Pacino nel film «Profumo di donna». Poi un omaggio a un musicista-icona come Ennio Morricone con quattro celebri pagine scritte per il cinema: «Gabriel’s Oboe» (colonna sonora del film «The Mission»), «Love theme» («Nuovo Cinema Paradiso»), «Deborah’s theme» («C’era una volta in America») e «1900’s theme» («La leggenda del pianista sull’oceano»). Conclude il concerto un brano leggendario tratto dalla letteratura jazz come «Summertime» di George Gershwin.

Insomma, un programma pensato per incorniciare il silenzio dell’alba sul porto di Brindisi, sottolineare la bellezza del suo fronte e accostare la musica a uno scenario che evoca storia e mito: nell’area, destinata a diventare il giardino del porto di Brindisi con un intervento di rinaturalizzazione (saranno anche recuperati il motore che si trova in prossimità dell’imbocco del Canale Pigonati, le boe e i corpi morti di ancoraggio marittimo), è attribuito il pozzo che Plinio il Vecchio cita nella sua «Naturalis Historia». Al centro della scena la pianista brindisina M° Stefania Argentieri, giovane protagonista del concertismo nazionale e internazionale, apprezzata, tra l’altro, nel recente concerto «Note sotto le stelle» dello scorso 19 luglio e nel «Concerto per il Nuovo Anno» che si è svolto a gennaio nel Nuovo Teatro Verdi.

«C’è un momento in ciascuna alba in cui la luce è come sospesa, un istante magico dove tutto può succedere e la creazione trattiene il suo respiro». Douglas Adams

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