Mesagne, arte presepiale «Eterogenea» avvia una serie di incontri.

Finita l’estate, arrivano i primi temporali, i primi freddi, e … si pensa già al Natale e non si discosta molto dalla pura realtà.

E subentra in noi la voglia imprescindibile di nuove vacanze, o meglio ancora la voglia di volersi riunire con amici e parenti e viversi pienamente le tradizioni locali.

A Mesagne da qualche anno si va riscoprendo, sempre più sentita, l’antica tradizione del presepe che raccoglie nel tempo un numero crescente di appassionati.

Risale al XV secolo il più antico presepe di Puglia che ha segnato l’inizio di una tradizione secolare che ha fatto scuola sino al punto da costituire un punto di riferimento come definizione di presepe salentino o più estesamente presepe pugliese.

L’Associazione culturale Eterogenea, che opera a Mesagne nel campo delle arti visive in tutte le sue espressioni sin dal 1966, ha inaugurato il 27 luglio 2017, nell’ambito delle sue esperienze, una sezione dedicata all’Arte Presepiale con una esposizione permanente a sostegno del diffuso che questa antica tradizione popolare, tra storia, arte e cultura, suscita nella città di Mesagne.

A partire dal 23 settembre 2019 l’Associazione Eterogenea organizza un corso di Arte Presepiale il cui programma prevede la trattazione dei seguenti argomenti: ideazione e progettazione, proporzioni prospettiva, materiali ed attrezzi da impiegare, lavorazione e rifinitura della struttura, stesura dei rivestimenti, colorazione e rifinitura, vegetazione e illuminazione, collocazione delle statuine.

«Il corso che prevede un modulo di 8 lezioni, da 2 ore ciascuna, ha l’obiettivo di coniugare la tradizione con il recupero dei doni della natura - spiega una nota diffusa nei giorni scorsi –; la magia della costruzione di un presepe è un momento che si aspetta con entusiasmo e trepidazione ogni anno, ed è proprio la natura ad offrire lo scenario per ricreare la notte di Betlemme».

E si aggiunge: «I nostri litorali, i nostri boschi, le bellissime campagne del nostro territorio donano elementi naturali insostituibili per ricreare microambienti costituiti di sughero, rami secchi, cortecce, rocce, muschi e licheni che contribuiscono a rendere il più possibile verosimile ed emozionante il grande evento della nascita di Gesù».

Ma il corso reca in sé un altro preciso intento: «vuole essere una benevola sollecitazione a voler concepire il presepe come opera esposta nel cotesto dei propri focolari domestici – si spiega ancora -, non soltanto nel periodo natalizio, ma per tutto l’anno, prescindendo dalla devozione di ciascuno.

E fra pochi giorni si va a cominciare per non finire a Natale, ma per scandirne solo la prima tappa.

Nella foto alcuni presepi di Vito De Guido

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