Cosa farà Mesagne per il Dantedì? (di Enrica Sconosciuto)
Il 17 gennaio, poco prima di mezzogiorno, la notizia ha fatto subito il giro degli organi d’informazione.
«Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini ha approvato la direttiva che istituisce per il 25 marzo la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri», diceva la nota e quindi si faceva presente che «ogni anno, il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia, si celebrerà il “Dantedì”. Una giornata per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante con moltissime iniziative che vedranno un forte coinvolgimento delle scuole, degli studenti e delle istituzioni culturali. A un anno dalle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante –ha aggiunto Franceschini –sono già tanti i progetti al vaglio del Comitato per le celebrazioni presieduto dal prof. Carlo Ossola. Dante – ha concluso Franceschini - ricorda molte cose che ci tengono insieme: Dante è l'unità del Paese, Dante è la lingua italiana, Dante è l'idea stessa di Italia».
È lecito chiedersi come una piccola comunità cittadina, un paese, possa essere parte di questa idea stessa d’Italia. Mesagne ha studiosi di Dante, Mesagne ha – sia consentito nel suo piccolo – una tradizione di studi non solo riconducibili alla tradizione cattolica, tramandata da dotti sacerdoti, ma anche a quella che ora potrebbe essere definita “laica” se colleghiamo ad essa nomi che ancora evocano importanti ricordi: come dimenticare la conoscenza che del poeta aveva il medico-umanista don Bibbi Cavaliere? E se a lui colleghiamo i figli degli amici con i quali sovente era solito discutere e il nome da cui proveniva il suo sapere – Raffaele De Lorenzis commentatore di Dante studioso di Pascoli – ecco che il cerchio si chiude e propone la valorizzazione di questa tradizione. Una conferenza, una serie di incontri? Il sasso è gettato nello stagno, qualcuno dovrà pur rispondere.
Enrica Sconosciuto