L'ultimo lavoro di Teo Iaia: "Year of Brindisi port at 6.30"
“Il mare, il porto, uno stesso giorno, una stessa ora, gli stessi occhi e particolari diversi.
Un'idea, quella di Teo Iaia, che stupisce ed obbliga noi spettatori ad osservare più lentamente ed attentamente luoghi e dettagli. Considerare ciò che ci circonda come diverso ogni volta e ogni volta innamorarsi un po' di più di una città che racconta la sua vita da tremila anni attraverso il porto e il mare”
Inizia così la nota critica di Katiuscia di Rocco Presidente della Fondazione Teatro Verdi e Direttrice della Biblioteca Arcivescovile De Leo sul lavoro di Teo Iaia dal titolo: 1 YEAR OF BRINDISI PORT AT 6.30, con il quale firma il suo secondo progetto fotografico dopo il libro SIAMO STATI QUI del 2017.
Il progetto si ispira al film “Smoke” di Wayne Wang del 1994.
Il protagonista, l'attore Harvey Keitel, ha la passione per la foto è produce quello che lui stesso definisce come il lavoro della sua vita.
Una raccolta di 4000 fotografie scattate a Brooklyn rigorosamente ogni mattina alle ore 8.00 all'incrocio tra la Seventh Avenue e la Third Street dove c'è il Brooklyn Cigar Co., un negozietto per fumatori gestito dallo stesso Harvey.
Una documentazione ossessiva del suo incrocio il cui progetto si apre a tante interpretazioni. Storica la scena dove il protagonista mostra la raccolta a uno straordinario Williams Hurt che le scorre così velocemente che vede solo foto tutte uguali. “Sono tutte uguali ma diverse una dall'altra” risponde Harvey. “Si vedono clima differenti, persone a volte uguali a volte diverse, vestite con impermeabili in inverno e con maniche corte d'estate, come diversa è la luce che illumina ogni mattina la città.” Ieri, come oggi, l'invito è di soffermarsi e concentrarsi su quello che appare come una visione scontata, per la velocità con la quale le immagini ci scorrono davanti ai nostri occhi, per scorgere particolari che diversamente ci sfuggirebbero.
“Ho deciso, nonostante la grave epidemia mondiale, di presentare oggi questo progetto, se pur virtualmente, per due motivi, il primo per interrompere le letture tristi di questi giorni con un’informazione diversa ma in linea con il mondo della fotografia che a più livelli sta contribuendo alla stessa causa, mediante mostre virtuali, tutorial e corsi on line, il secondo perché stiamo imparando, rallentando la nostra corsa e rimanendo a casa, il valore del tempo e della riflessione. E come diceva Harley nel film ad un Hurt, indifferente alla vista del progetto, se non leggiamo le foto, ma le scorriamo velocemente, queste rimarranno sempre tutte uguali.
Il mio progetto è composto di dodici scatti rigorosamente fatti uno al mese sempre alla stessa ora dallo stesso punto per tutto il 2019. Per ora il poster con il mosaico delle dodici foto si può prenotare solo on line sul sito teodoroiaia.com ed è in edizione limitata di 100 copie numerate e firmate singolarmente.
In seguito ad emergenza conclusa sarà concordata la spedizione e il ritiro.
La versione integrale della nota critica della dott.ssa Di Rocco, che ringrazio per aver accolto con entusiasmo il progetto, si può leggere stampata sul poster o sul mio sito web” afferma in una nota Teo Iaia.