Dino De Guido: un giovane giurista che amava la Politica e lo Sport

È apparso sull’ultimo numero di “Memorie Mesagnesi”, una biografia del carissimo amico

Dino con il quale sono stati condivisi gli “anni sessanta”, anni particolari con la frequenza dell’Università di Bari, il “68”, l’autunno caldo, l’impegno politico nella Dc, ed a seguire la scomparsa di Samuele De Guido.

Sono passati molti anni da quel tragico mattino del 17 marzo 1976, vigilia del XIII Congresso nazionale della Dc (18-22 marzo 1976) cui dovevamo partecipare, ma il tempo per molti di noi si è fermato a quel giorno; molti degli avvenimenti politici furono condizionati proprio dalla sua scomparsa e ricordare, nel tempo, avvenimenti, aneddoti, ragazzate non sono servite a colmare il vuoto lasciato.

C’è qualcosa a Mesagne che porta il suo nome, probabilmente molte altre cose sarebbero state poste in essere dal suo costante impegno in politica e nel mondo sportivo, ma a mio parere sarebbe emerso qualcosa soprattutto nel mondo professionale e nel campo della Giurisprudenza, suo peculiare entroterra culturale che alimentava attraverso la ricerca, l’insegnamento nell’Università di Bari al fianco del  prof. Giuseppe Ruggiero e sotto l’egida dell’on. prof. Renato Dell’Andro, il lavoro di avvocato, nei vari Tribunali pugliesi al fianco di Antonio D’Ippolito.

Il rileggere alcuni appunti della sua biografia messi insieme dal fratello Vito riporta tutto il gruppo di amici di allora in una dimensione quasi irreale. Tanti anni non sono stati sufficienti a rimuovere un rapporto che quando riaffiora, produce momenti di indicibile vuoto.

Un caro saluto Dino, da colui che nel gruppo era chiamato

                                                                                                            Rasputin

A seguire l'articolo:

Dino De Guido nasce a Bari il 5 Gennaio 1948, da Carmelo, agronomo, di Mesagne e Rosetta Luisi di Bari, insegnante nelle scuole elementari.

Dopo aver frequentato privatamente le prime due classi della scuola elementare negli anni scolastici 1953/54 e 1954/55, completa il ciclo dei cinque anni nel 1958 con l’insegnante Ignazio De Girolamo nella Scuola Elementare “S.Maria” in Via Gualtiero d’Ocra a Mesagne. Nell’anno scolastico 1956/57 gli viene rilasciato il Diploma d’Onore dall’Istituto Nazionale delle Assicurazioni per essersi classificato al primo posto per lo svolgimento del tema sul “Risparmio Assicurativo”.

Consegue la Licenza Media nel 1961 frequentando la Scuola Media Statale “Maja Materdona” di Mesagne. Nello stesso anno è tra i giovani studenti delle scuole medie, vincitori nazionali del concorso di cultura Religiosa “Veritas”. Viene ricevuto il 17 Settembre 1961 a Castel Gandolfo insieme agli altri vincitori, in udienza dal Papa Giovanni XXIII il quale impartisce la Benedizione Apostolica dopo aver rivolto loro un bellissimo discorso di saluto.

Si iscrive al Liceo Scientifico “Teodoro Monticelli” di Brindisi. La famiglia nel 1962 si trasferisce a Bari per ragioni professionali del padre Carmelo, e Dino frequenta il secondo anno nel Liceo Scientifico “A.Scacchi” di Bari nell’Anno Scolastico 1962/63. Nel 1963 torna a frequentare il Liceo Scientifico “T. Monticelli” di Brindisi dove consegue la maturità nel 1966 con il Prof. Pier Fausto Palumbo Presidente della Commissione di esame.

Si iscrive nel 1966 alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari proseguendo la tradizione di famiglia, quella della professione forense esercitata già dal nonno avv. Leonardo De Guido e dallo zio avv. Samuele De Guido.  Nel Gennaio 1969 viene ammesso dal Direttore dell’Istituto di Diritto Penale, Prof. Renato Dell’Andro, a frequentare il suo Istituto, in qualità di interno al fine di approfondire e perfezionare gli studi penalistici. La frequenza prosegue nel 1970 come studente interno e nel 1971 come interno laureato. Come primo tema di ricerca si occupa di una indagine sui limiti di applicabilità degli artt. 654 e 655 c.p. in relazione al principio di libertà di riunione sancito dalla Costituzione.

        Negli anni 1969 e 1970 partecipa ai viaggi di studio organizzati dalla Cattedra di Diritto Penale presso Istituti penitenziari e manicomi criminali nonchè ai successivi seminari teorici sui problemi giuridici ad essi connessi.

Collabora sin dal 1970 anche alla   redazione della rivista di Dottrina e Giurisprudenza “Le Corti di Bari, Lecce e Potenza”.

       Consegue brillantemente la laurea il 22 Marzo 1971 con la votazione di 110 e lode, discutendo la tesi “Il caso fortuito nel Diritto Penale”, relatore l’on. Prof. Renato Dell’Andro, Direttore dell’Istituto di Diritto Penale.  Il 27 Marzo 1971 il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e Procuratori di Bari lo iscrive all’Albo dei Praticanti Procuratori ed entra a far parte a Bari del prestigioso studio dell’Avvocato Antonio D’Ippolito, dove per 5 anni si tempra alla libera professione. Nello stesso Marzo 1971 partecipa al concorso indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione per l’assegnazione di 361 borse di studio per l’anno 1972 conseguendo l’idoneità. Coordina, poi, i lavori di ricerca svolti dagli studenti in occasione del viaggio di studio effettuato nell’aprile 1971 presso l’Istituto di rieducazione minorile ai Colli Aminei, i manicomi criminali di Pozzuoli e Montelupo, il centro di Osservazione di Rebibbia e il carcere di Regina Coeli.

Si occupa più specificatamente dell’ambiente carcerario, dei diritti del condannato e della risocializzazione nel contesto sociale. Approfondisce tali problemi con particolare riferimento ai minori, occupandosi preliminarmente dei fattori genetici della delinquenza minorile. Inizia ad approfondire le materie penalistiche con lo studio di alcuni autori fondamentali quali Francesco Antolisei, Antonio Pagliaro e Giacomo Delitala.

  Nel 1971 si iscrive alla Scuola di Perfezionamento in Diritto del Lavoro e Previdenza Sociale sempre all’Università degli Studi di Bari.

   Partecipa al concorso bandito il 6 Luglio 1971 dall’Università degli Studi di Bari per l’assegnazione di 91 borse di studio biennali, risultando idoneo dalla graduatoria di merito formulata dalla commissione giudicatrice del concorso ad una borsa destinata all’Istituto di Diritto Penale. Consegue l’idoneità anche al concorso bandito dall’Università degli Studi di Bari per 21 borse di studio annuali riservato ai giovani laureati per l’anno 1972. Partecipa al concorso a 40 borse di studio indetto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche del 25 Maggio 1971 risultando vincitore di una delle borse con decorrenza 1° Luglio 1972. La borsa di Studio gli viene rinnovata anche per gli anni 1973-74. In qualità di borsista del C.N.R. presso l’Istituto di Diritto Penale dell’Università degli Studi di Bari, svolge attività di ricerca e partecipa alle attività didattiche dell’Istituto. Approfondisce in particolare in questi anni, la ricerca sulla rilevanza del caso fortuito nel Diritto Penale, con una accurata indagine sul concetto di “colpa” per poterne individuare gli esatti criteri di delimitazione rispetto al “caso fortuito”; si occupa altresì del tema del concorso delle circostanze del reato cogliendo lo spunto dal problema più particolare delle circostanze aggravanti del delitto di rapina. 

  Nell’Aprile del 1973, altro viaggio di studio organizzato dall’Istituto di Diritto Penale; Dino De Guido accompagna gli studenti anche al centro di rieducazione minorile di Tivoli.

       Scrive per la rivista del Sindacato Avvocati di Bari “Realtà Forense”, Direttore Responsabile l’avv. Enrico Dalfino. Il 21 Marzo 1974 supera brillantemente gli esami di Procuratore risultando tra i primi del concorso a Bari e il 20 Aprile il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e Procuratori di Brindisi lo iscrive all’Albo dei Procuratori. Il 5 Ottobre 1974 il Consiglio Direttivo accoglie all’unanimità la domanda di ammissione alla Società Italiana di Criminologia e Dino De Guido ne diventa socio partecipando attivamente ai convegni organizzati dalla Società.

       Il 20 Gennaio 1975 risulta, in seguito a concorso, assegnatario di contratto quadriennale, destinato sempre all’Istituto di Diritto Penale della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari. Contemporaneamente risulta vincitore di una Borsa di Studio biennale del Ministero della Pubblica Istruzione alla quale rinuncia avendo già iniziato la sua attività di contrattista.

        Collabora strettamente, sin dal 1972, con il Prof. Giuseppe Ruggiero, nell’attività didattica e in commissione di esame per la Cattedra di Criminologia, sempre nell’ambito dell’Istituto di Diritto Penale diretto dal Prof. Renato Dell’Andro. 

       In uno dei suoi viaggi di lavoro, a Napoli per la discussione di una causa, ha la ventura di conoscere l’avv. Prof. Alfredo De Marsico, professore di Diritto e Procedura Penale e grande avvocato penalista. Il colloquio con l’ultra ottantenne De Marsico lascia Dino entusiasta anche perché, al termine della conversazione, al momento del commiato, l’insigne giurista napoletano gli esterna il suo apprezzamento per le sue indubitabili doti di avvocato. Tornato a Bari, il primo impulso di Dino De Guido è quello di acquistare subito i cinque tomi di Alfredo De Marsico “Arringhe”, ristampe del 1972, editore Jovene di Napoli, ora custoditi gelosamente dal fratello Vito.

Ma oltre all’attività professionale, forense e universitaria, Dino De Guido coltiva assiduamente una sua vecchia passione civile: l’attività politica. Iscritto dal 1966 alla Democrazia Cristiana, partecipa attivamente alla campagna elettorale per le elezioni politiche del 1972 sostenendo la candidatura alla Camera dei Deputati per la Circoscrizione di Lecce-Brindisi-Taranto dello zio avv. Samuele De Guido.

In occasione del referendum abrogativo del 12 Maggio 1974 sul Divorzio, tiene una serie di conferenze in Provincia di Brindisi sull’aspetto giuridico della Legge “Fortuna-Baslini”. Entra a far parte del Consiglio Sezionale della Democrazia Cristiana mesagnese (Sezione Alcide De Gasperi) il 23 Giugno 1974, quale responsabile SPES (Studi Propaganda e Stampa); mette a disposizione il suo impegno personale per le elezioni Amministrative del 1975 a Bari e a Mesagne.

       Tra i suoi sport preferiti, il tennis ha sempre prevalso sugli altri. Socio del Circolo Tennis Brindisi dal 1964 al 1975, socio del Circolo Tennis Bari nel 1973 e della Società Ginnastica Angiulli di Bari nel 1974. Socio fondatore del Circolo Tennis Mesagne costituito il 9 Febbraio 1974, in qualità di Vice Presidente, contribuisce con la passione che lo contraddistingueva, alla sua crescita. Il 1° Dicembre 1974 il Comitato centrale dei Giudici Arbitri della Federazione Italiana Tennis gli conferisce la qualifica di Aspirante Giudice Arbitro. Il Comitato Regionale Pugliese della FIT lo designa Giudice Arbitro in diverse gare di Coppa Italia e Coppa “Facchinetti”.  Nel 1974 partecipa al 2° Torneo di Tennis per “Avvocati e Procuratori” organizzato dal Circolo Tennis Bari e vince la gara di doppio maschile.

Riesce, nonostante i suoi numerosi impegni, a praticare il tennis con assidua frequenza, con la prerogativa del più puro divertimento, non tralasciando l’aspetto competitivo nel quale mette tutto il suo impegno e la sua determinazione. Negli anni partecipa a molti tornei di Tennis organizzati dai Circoli sparsi in tutta la Puglia formando una coppia affiatata nelle gare di doppio maschile con il fratello Vito.

       La prematura scomparsa dello zio Samuele De Guido il 15 Dicembre 1975, lo induce a trasferire la sua attività professionale a Mesagne per proseguire, insieme al cugino Leonardo da poco laureatosi in Giurisprudenza, il lungo percorso dello studio legale fondato nel 1912 a Mesagne dal nonno del quale entrambi portano lo stesso nome.

Lascia a Bari, non senza rimpianti, lo studio legale del suo maestro nella professione forense, l’Avv. Antonio D’Ippolito e dal Gennaio 1976 inizia il nuovo percorso della sua vita pieno di rinnovato entusiasmo e di incoraggianti prospettive di affermazioni personali, sostenuto sempre dalla sua famiglia e dai suoi amici più cari che nutrono in lui una stima incondizionata.

      Il Consiglio Comunale di Mesagne con delibera del 9 Febbraio 1976 lo designa membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale Civile “S. Camillo de Lellis” di Mesagne, preludio della sua nomina a Presidente dell’importante nosocomio mesagnese.

      Dino De Guido ci lascia a soli 28 anni il 17 Marzo 1976 in seguito ad un tragica fatalità, nel mentre si accingeva a raggiungere Lecce per indossare la toga nel Tribunale di quella città. Lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia, nei suoi amici, nel mondo forense e accademico, nella cittadinanza mesagnese che aveva già imparato ad apprezzarne le doti umane e professionali. Tante le testimonianze di affetto e di stima dopo la sua prematura scomparsa:  l’Università degli Studi di Bari istituisce nel 1979 un premio di studio annuale intitolato al “Dr. Proc. Dino De Guido” a favore del miglior laureato della Facoltà di Giurisprudenza che abbia discusso una tesi di laurea in Diritto Penale; il Circolo Tennis Mesagne, nell’Assemblea Ordinaria dei Soci del 2 Ottobre 1976, delibera all’unanimità di intitolare il Sodalizio a Dino De Guido che da allora si chiamerà Circolo Tennis “Dino De Guido” Mesagne.

Il Circolo Tennis di Bari delibera di intitolare a Dino De Guido il IV Torneo  riservato agli Avvocati, Procuratori e Magistrati appartenenti al Circondatario del Tribunale di Bari, che si svolge dal 7 al 12 Settembre 1976; il 14 Maggio 1978 il Consiglio Direttivo del Circolo Tennis “Dino De Guido” delibera all’unanimità di istituire il “Trofeo Dino De Guido” che metterà in palio un bellissimo trofeo in argento che andrà al primo classificato del singolare maschile, il cui Circolo di appartenenza lo custodirà sino alla edizione successiva del Trofeo; il 1° “Trofeo Dino De Guido” si svolge dal 29 Maggio al 3 Giugno 1978  ed è abbinato ai campionati regionali di 3^ Cat.  ed N.C. ed è ormai giunto alla 37^ Edizione.

     Dino De Guido era un puro e come tutti gli spiriti puri, era libero da ogni prevenzione, era generoso verso tutti, specialmente verso gli umili; credeva fermamente nei valori insostituibili dell’amicizia a difesa della quale era capace di slanci calorosi e disinteressati. Si faceva voler bene per il suo sorriso accogliente, per i suoi occhi scintillanti d’intelligenza e di bontà.

   La estrema democraticità, l’equilibrio, l’altruismo, la tolleranza verso il prossimo, la dirittura morale, il rispetto e il culto della famiglia fino a sembrare anacronistico, sono state le doti di maggior spicco che hanno caratterizzato la sua vita.

  Tutto questo con l’aspirazione, con l’impegno costante e il bisogno istintivo di arrivare, di tendere, coerentemente ai principi e agli ideali che lo ispiravano, a obiettivi sempre più esaltanti, a contributo edificante per la crescita e il progresso civile delle nuove generazioni.

  Di Lui, a conferma di quanto avanti, l’Avvocato Antonio D’Ippolito, così scriveva al padre Carmelo:

“ …Io non solo immagino il dolore suo e dei suoi, che certo è straziante, ma sappia che lo condivido.

      Dino, che fu con me per circa cinque anni, mi fu caro per mille motivi. Ora che la disgrazia ha vanificato crudelmente i doni della mente, della squisita e mai smentita signorilità, dell’affettuosità umana fino ad apparire ingenua, resta a me, per il resto della mia vita, un dono che mi fece il nostro Dino: la bontà e la tolleranza. Di questo bene tutti gli uomini hanno ed avranno bisogno, io più di tutti. L’esempio che Dino, mio discepolo nella professione, dette a me in relazione alle suddette virtù, mi resta e mi resterà sempre col ricordo della sua cara esistenza. Egli, dunque, non è passato invano se ha giovato almeno a me. Non si disperi poi se il suo passaggio è stato rapido: quanto più lucente è la stella tanto più rapida essa raggiunge l’orizzonte.”

N.B. Nella foto Dino De Guido con l'on.prof. Renato Dell'Andro in visita con gli studenti al centro di rieducazione minorile di Tivoli nell'aprile 1973.

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