Andavamo alla scuola sindacale di Ariccia (Cosimo Zullo)
Martedì 3 maggio 1977, verso mezzogiorno partii per Roma con altri tre compagni.
Andavamo alla scuola sindacale di Ariccia dove si doveva svolgere il Congresso nazionale della Federbraccianti. In quel congresso vi fu il cambio del segretario generale. Lasciava dopo 7 anni il siciliano Feliciano Rossitto e diventava segretaria per la prima volta una donna,
Donatella Turtura. Emiliana, dalla personalità molto "tosta", impresse un nuovo slancio alla categoria.
Partimmo con la mia auto,una Dyane due cavalli e impiegammo 7 ore per arrivare a Roma.
Nell'auto con me vi erano tre capilega storici della Federbraccianti di Brindisi, Antonio Pascarito di San Pietro, Bruno Cesano di Cellino San Marco e Giovanni Perrucci di Oria.
Tre personalità differenti, ma con esperienze sindacali simili.Stessa storia politica nel PCI, tutti e tre consiglieri comunali per lungo tempo.
Antonio Pascarito, uomo molto vulcanico e istintivo, molto legato al capo politico del PCI di San Pietro Vernotico,Carmine Blasi, (in foto alle spalle di Pascarito).Blasi, uomo di tante battaglie politiche e sindacali,presente nelle occupazioni delle terre incolte e malcoltivate e nelle lunghe lotte estive a difesa delle rivendicazioni coloniche.
Bruno Cesano, di carattere più dialogante e aperto.
Tra Cesano e Pascarito, si "giocava una sfida " per chi attuava meglio tutte le attività del Sindacato.
Sfida sul numero dei tesserati, sulle domande di disoccupazione agricola presentate, sul numero dei braccianti presenti nelle manifestazioni .Era un costante confronto- scontro, molto seguito tra i capilega.
Infine Giovanni Perrucci( nella foto mentre parla in un conizio)ad Oria, con il suo carattere pacato aveva un ottimo rapporto con i lavoratori.
Tre capilega che hanno contribuito dagli anni '50 fino agli anni '70 a rendere forte la Federbraccianti, con lotte memorabili per la difesa dei diritti dei lavoratori.Tre storie di uomini , arrivati al Sindacato negli anni di Di Vittorio, con poca istruzione scolastica, ma con molta scuola di vita vissuta intensamente ad affrontare quotidianamente un'infinità di problemi da seguire e risolvere.
Uomini e solo uomini, perché allora poche erano le donne impegnate nel Sindacato, che hanno "aperto" le porte della Federbraccianti con l'intero gruppo dirigente provinciale,con qualche remora, ai giovani.Intuirono che occorreva un nuovo slancio, nuovo entusiasmo per spostare in avanti questa gloriosa e importante storia umana, civile e politica, mentre la società stava cambiando.
Uomini protagonisti di tante lotte e battaglie democratiche del secolo scorso .