Un professore illuminato ai suoi studenti maturandi.
Ragazzi della mia 5^ B: non dimenticate di essere meravigliosi!
Quattro anni, occhi negli occhi. Ogni giorno, un'avventura nuova e appassionante. Ci siamo incamminati per i sentieri della vita tenendoci per mano. Con la forza bambina di chi sogna. Oh, se ne abbiamo vissute di tempeste. Paure, altezze, vertigini, tremori, voli, abissi, euforie, lacrime, dolori, follie. Il rotolio consueto delle umane emozioni. Qualcuno ha scelto altre strade, qualcun altro è arrivato come un dono. Ma nessuno è stato mai dimenticato. Forse non ve ne siete mai accorti, o forse sì: eravate il mio porto sicuro, attraccavo felice ogni volta che oltrepassavo la soglia dell'aula, chetando l'animo spesso inquieto, perché riconoscevo la dolce carezza degli sguardi vostri su di me. E, allora, si mollava gli ormeggi, tutti quanti insieme. Perché la scuola è vita. E viceversa. Il travaglio limbale della didattica a Di-Stanza non lo considero nemmeno, per noi che distanti non siamo stati mai. Dirò di più. Siete anime bellissime che non meritano una cifra che le valuti. Nessuno vale 2 o 10. Conoscervi - so persino le parole tonanti dei vostri silenzi tormentosi - e scrivere a più mani un capitolo della nostra vita insieme è stata una grazia celeste, per me. Qualche volta, ho provato, con le mie povere forze, a sfiorare piano le cicatrici sui vostri cuoricini finché non divenivano pieghe di labbra che sorridono. In fondo, dovevate solo rannicchiarvi dentro per trovare la luce, prima fragile, poi giorno per giorno sempre più salda, che illuminerà il vostro cammino. Ora, vi aspetta il domani. Con le sue incognite e i suoi onirici viaggi. Ma voi non abbiate mai paura. Il vento secondo gonfierà le bianche vele e voi sarete - perché lo so che lo sarete - piccoli pescatori di stelle. E non quelle lontane, lassù, ma quelle lucciole che, scintillando sul respiro del mare, vincono le tenebre...
Mario Sicolo
Nella prima foto il prof. Mario Sicolo con la sua classe; nella seconda il prof. Mario Sicolo.