Mario Marti, cittadino onorario di Mesagne ha compiuto 100 anni (di Domenico Urgesi).
Il nostro concittadino onorario prof. Mario Marti ha varcato, questa mattina, la soglia dei 100 anni. Con non poco imbarazzo, sapendo delle sue non eccellenti condizioni di salute, mi son deciso a telefonargli. Prevedevo già che agli squilli avrebbe risposto la signora Franca, la compagna della vita di Marti, che ha da poco superato i 90. È una signora minuta, ma tanto attiva e sagace; e poiché ha ancora un buon orecchio, ha subito focalizzato il suo interlocutore, con una piccola punta di sorpresa, dato l’orario di primo mattino.
Mi ha, poi, grazie al portatile, passato il Professore. Gli ho espresso la mia gratitudine per la sua amicizia e i migliori auguri di buona salute.
Ai miei auguri personali il Maestro ha risposto con ottimo spirito, e ci siamo dati appuntamento ad una occasione più immediata possibile. E posso testimoniare come, a 100 anni suonati, si possa essere lucidi, cordiali, e financo allegri.
Ma… chi è il Prof. Mario Marti?
Non starò qui a ricordare che è stato professore di letteratura italiana a Pavia, a Roma, a Bari, e infine a Lecce. Non starò qui a ricordare che egli è uno dei più grandi studiosi di Dante Alighieri e della cultura letteraria umanistica e rinascimentale; né starò ad elencare le sue decine di studi e saggi e libri e recensioni su Giacomo Leopardi, di cui è considerato il più grande studioso italiano (e mondiale). La sua produzione culturale è immensa, e queste poche righe non bastano a darne conto. Chiunque voglia approfondirlo potrà cercare le prime e sommarie notizie su internet e poi potrà approfondire gli studi sui libri conservati nelle Biblioteche, anche nella Biblioteca di Mesagne.
Egli è quindi un Gigante della cultura per questi motivi scientifici brevemente accennati. Chiunque si occupi di studi letterari ed umanistici nei settori che ho appena elencato, non può non appoggiare la sua sapienza sulle spalle di Mario Marti.
E… Mario Marti è importante solo per i letterati? Solo per gli uomini di cultura?
A me pare che, per Mesagne e per i cittadini salentini, è un Grande Uomo da festeggiare, anche e soprattutto per i suoi meriti nei confronti della nostra Regione, e in particolare del nostro territorio, quello salentino.
Nei lontani anni Cinquanta, infatti, egli fu uno dei promotori e poi fondatori dell’Università di Lecce. Quella Università diede la possibilità di perfezionare i propri studi e conseguire una Laurea a molti giovani salentini, che – per i più disparati motivi – altrimenti non avrebbero potuto farlo. Sono migliaia i Laureati (nelle discipline Scientifiche, Umanistiche, e infine Giuridiche) che oggi può vantare l’Università di Lecce (oggi del Salento). Sono centinaia gli studiosi formatisi in questa Università, che le danno lustro con la loro attività nei campi della Biologia, della Fisica, della Letteratura, dei Beni Culturali, dell’Archeologia.
Ma se questo è un merito che Marti deve condividere con altri personaggi, soltanto suo è il merito di aver dato vita alla Biblioteca Salentina di Cultura, un insieme di Studi mediante i quali i più capaci studiosi hanno elevato al livello nazionale i nostri uomini di Cultura prima quasi sconosciuti, quali il neretino Rogeri De Pacienza, il mesagnese Gian Francesco Maia Materdona (1590-1650), i manduriani Ferdinando Donno (1591-1649) e Antonio Bruni (1593-1635), e poi ancora Fulgenzio Gemma, Serafino Dalle Grottaglie, Alessandro Tomaso Arcudi, Vincenzo Ampolo, Tommaso e Filippo Briganti, Francesco Rubichi, Giuseppe Gigli, ecc. Erano stati nascosti, dimenticati, offuscati dalla (nordista e accademica) cultura prevalente.
Con Marti, in quella impresa, hanno collaborato altri grandi studiosi; a loro si sono aggiunti altri e più giovani cultori; ma è stato lui ad aprire quella strada sintetizzabile in un fortunato slogan da lui coniato: dalla regione per la nazione.
Non è importante, secondo Marti, il contributo della cultura al proprio campanile; compito della cultura è quello di far emergere i valori coesivi e fondativi di una comunità nazionale; ma non in quanto nazionalistici, bensì in quanto valori universali. In poche parole: una città, un territorio è importante quando produce fenomeni culturali che possano servire da modello per tutti; e non in contrapposizione agli altri oppure indifferenti agli altri. Su questo, ovviamente, c’è molto da approfondire, e maturare. E i nostri tempi sembrano smentire il Maestro. Ma… staremo a vedere.
Questa concezione ideologica, in somma sintesi, è stata la forza motrice che ha condotto Mesagne, e poi Lecce, Soleto, San Donato e Martano a conferire a Mario Marti la cittadinanza onoraria.
Mesagne, in particolare, è grata a Marti per aver donato, nel 1996, il proprio carteggio scientifico alla Biblioteca Comunale della città.
Questa mattina, in onore di Marti, si è svolta a Lecce una cerimonia organizzata dal Comune di Lecce, in collaborazione con il Comitato Scientifico, la Sezione leccese della Società di Storia Patria per la Puglia, e con la partecipazione dei Comuni prima citati. Erano presenti il Sindaco Scoditti e l’Assessore Castrignanò, i quali hanno consegnato una targa-ricordo ad un figlio di Marti, in rappresentanza del padre, purtroppo indisposto.
Parlerò fra qualche giorno – oggi è il giorno della festa – della stonatura di quella cerimonia.
Il Comitato Scientifico ha contribuito con un volume di studi e testimonianze in onore di Mario Marti. Esso contiene oltre 50 saggi, fra i quali uno che si riferisce al Carteggio epistolare (di oltre 6.000 lettere) donato da Marti alla Biblioteca di Mesagne nel 1996. Qualcuno mi chiedeva che fine avesse fatto quella mia richiesta di studio. Oggi posso dire che l’Amministrazione Comunale mi autorizzò ad eseguire la piccola ricerca; ed un primo elenco è pubblicato in questo volume, uno più dettagliato verrà in seguito.
Il volume è stato sovvenzionato dai Comuni prima citati, dalla Provincia di Lecce, e da alcune Associazioni Culturali. Il Comune di Mesagne ha già predisposto l’acquisto di un congruo numero di copie, e presto la Biblioteca lo metterà a disposizione.
Domenico Urgesi
(Consigliere Regionale della Società di Storia Patria per la Puglia)