Augurio per un “nuovo” anno (di Silvano Capuzzo).

Le paure di questo momento non ci portino, nel passaggio al post-umano che si prospetta come modello di sviluppo sociale,

alla richiesta e ricerca di un “nuovo principio d’ordine , nella formula  antica, ma ora completamente ridefinita, del concetto di sovranità”.  (Marco Revelli)

La ripartenza per un nuovo futuro metta al centro dell’azione i deboli, i fragili, per la costruzione della dignità dell’uomo che, con la cultura dell’incontro, sappia raccogliere e valorizzare le differenze.

Le minacce peggiori sono quelle ordite dal proprio egoismo, le liberazioni più grandi sono quelle guidate dalla propria coscienza

La pace più giusta è quella ottenuta seminando bellezza ed amore.

L’altro

Nell’impegno che cerca distacco,

nel rispetto che genera lontananza,

la rinuncia ne esalta il bisogno.

I suoi occhi, dominanti o gentili,

la sua voce tonante o suadente,

i suoi gesti delicati od irritanti,

i suoi istinti possessivi o generosi,

non danno in questo momento

il senso dell’esistere.

Manca la parte più vera del vivere.

L’amore, l’odio, la gioia, il dolore,

la forza, la paura, l’eroismo, la viltà,

la preghiera, la bestemmia, la lode, l’insulto

non ci appartengono

se qualcuno non può riceverli.

L’altro per vivere, l’altro per esistere.

L’io non basta.

  • L’altro è la vita.

 

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