Verso il Patto per la Lettura (di Giovanni Galeone)

Diceva Leonardo Sciascia: “il libro è una cosa, lo si può mettere su un tavolo e guardarlo soltanto, ma se lo apri e leggi diventa un mondo.

” Leggere quindi per aprirsi a nuovi orizzonti e acquisire una maggiore consapevolezza.  L’obiettivo di attuare politiche di diffusione del libro e della lettura in Italia è demandato al Centro per il Libro e la Lettura (CEPELL) che è un Istituto Autonomo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Centro ha individuato nel Patto per la Lettura lo strumento operativo per mettere insieme attori pubblici e privati su un determinato territorio con il compito di finalizzare un programma di promozione della lettura da parte di tutto il tessuto sociale locale.

L’esperienza che ha avuto origine in Spagna ma è stata sviluppata anche su pezzi del territorio italiano ha avuto esiti positivi. Il Patto per la lettura si prefigge di ridare valore all’atto di leggere come momento essenziale per la costruzione di una nuova idea di cittadinanza, punta quindi tra gli altri obiettivi a riconoscere l’accesso alla lettura quale diritto di tutti, ad allargare la base dei lettori abituali e consolidare le abitudini di lettura, avvicinare alla lettura i non lettori e i bambini sin dalla prima infanzia, a  favorire un’azione coordinata e sistematica di moltiplicazione delle occasioni di contatto e di conoscenza fra lettori e scrittori.

I componenti del Patto sono le istituzioni pubbliche, le biblioteche, le librerie, gli autori, le associazioni culturali e di volontariato, le scuole, i gruppi di lettura, le case editrici etc., essi sottoscrivono un documento d’intenti e si impegnano a supportare la rete territoriale per la promozione della lettura, promuovendo azioni e iniziative proprie nel quadro generale del progetto e percorsi formativi di approfondimento sui temi della lettura.

Il CEPELL d’intesa con l’ANCI (Associazione nazionale dei Comuni Italiani) ha istituzionalizzato la qualifica di “Città che legge” per promuovere e valorizzare le Amministrazioni comunali impegnate a svolgere politiche pubbliche di promozione della lettura. Tra i primi Comuni riconosciuti nel 2018 Brindisi, Ostuni, S. Vito dei Normanni, Ceglie Messapica, Francavilla Fontana, quest’ultima ha visto anche un suo progetto premiato nel 2019 con un finanziamento apposito. Nel 2020 hanno acquisito il titolo anche i Comuni di Latiano, Torre Santa Susanna, Fasano e Mesagne, ed è notizia di questi giorni l’attivazione da parte del Comune di Mesagne delle procedure per la sottoscrizione di un Patto per la Lettura. Più lettura quindi, non tanto per diventare letterati o poeti come diceva Rodari, ma perché nessuno sia più schiavo.

Giovanni Galeone

Articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno (16.01.2021)

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