E se Pernia e Cola avesse le sue origini nel territorio di Latiano? (di Domenico Urgesi)
Da pochi giorni è uscita la «Rassegna Storica del Mezzogiorno» n. 4, organo della Società Storica di Terra d’Otranto.
Vi è compreso un contributo di Tommaso Urgese e Claudio Santoro dal titolo Connessioni linguistiche e territoriali tra Mesagne e Latiano. La commedia religiosa plurilingue Perna e Cola ambientata nel casale di San Donato.
Premesso che nelle versioni novecentesche della commedia Perna e Cola (ovvero Pernia e Cola), è indicata la masseria Strizzi come il luogo in cui si svolgono i fatti legati alla Natività, occorre evidenziare che in un manoscritto (anonimo) degli inizi del 1800, ritrovato da Enzo Poci, la masseria viene chiamata Strusci e non Strizzi. Quest’ultima è tuttora esistente a pochi chilometri a nord-est di Mesagne, ma in feudo di Brindisi. In questo studio gli autori cominciano col chiedersi se il toponimo Strusci sia stato un errore dello sconosciuto autore, oppure una deformazione personale e originale del nome Strizzi ad opera di Ciciello, il personaggio napoletano della commedia, oppure se sia esistito veramente.
Vengono quindi illustrati i risultati delle ricerche, sia bibliografiche che sul campo, volte a individuare la masseria Strusci. Oggi – scrivono gli autori – in effetti non esiste nessuna masseria con questo nome in provincia di Brindisi, ma in passato la voce Strusce era diffusa come soprannome in varie parti del Salento e attestata già nel 1600 a Mesagne (come riportato da Rohlfs a pag. 13 nel suo Dizionario Storico dei Soprannomi Salentini), e Strusci è un soprannome tuttora esistente a Latiano.
La ricerca si è sviluppata secondo i seguenti passi: a) analisi della commedia ed estrapolazione delle caratteristiche della masseria e del suo territorio; b) ricerca bibliografica; c) indagine sul territorio.
Ed ecco i risultati:
- a) Nel manoscritto del secondo decennio del 1800 gli autori hanno trovato le seguenti informazioni:
1-nella scena 11a del II atto la masseria viene descritta come un’abitazione modesta chiamata capanda, con un laboratorio per la lavorazione dei latticini e nella scena 4a del III atto si parla della masseria come di un edificio con pochi ambienti tanto da non poter permettere di accogliere la richiesta di ospitalità di Giuseppe e Maria;
2-nella scena 2a del II atto si fa riferimento a una masseria vicina chiamata Ospedale;
3-nella scena 3a del III atto si parla di una masseria con un gregge di capre che, secondo l’usanza, era costituito da pochi capi.
- b) Le ricerche bibliografiche hanno portato alla scoperta che una masseria Strusci è effettivamente esistita. Il sanvitese Antonio Chionna, nel volume La platea della Chiesa Madre di S. Vito e del suo Capitolo redatta dall'Arciprete D. Giacomo De Leonardis nel 1685, attesta l’esistenza nel diciottesimo secolo della contrada Strusci, ma senza indicarne l’ubicazione.
Il latianese Vincenzo Gagliani invece, nel volume La Toponomastica Rurale di Latiano, la situa tra S. Vito e Latiano vicino alla contrada Coltura.
Altre conferme dell’esistenza di Strusci e notizie sulla sua localizzazione sono state trovate nell’Archivio di Stato di Brindisi in un atto notarile del 28 febbraio 1900 a firma del notaio Beniamino Proto di Erchie.
- c) Infine, gli autori della ricerca hanno indagato nei dintorni della masseria Coltura e finalmente hanno individuato la “masseria di Perna e Cola”, ora semplice casa rurale, nei pressi della chiesa di San Donato. Si tratta di una costruzione che ha tutti i requisiti e le caratteristiche di quella descritta sia nel testo teatrale, che nella bibliografia e nei testi notarili: un fabbricato di circa 200 mq, vicino alla masseria Ospedale, con pochi ambienti tra cui un palmento, un piccolo recinto per bestiame e ampia aia lastricata sulla parte antistante le porte di ingresso. Testimonianze raccolte in loco hanno confermato che la masseria Coltura nel Novecento si è estesa e ha inglobato la contrada
Secondo Urgese e Santoro, la prova definitiva che questa abitazione rappresenti ciò che resta della “masseria di Perna e Cola” è venuta dalla sua individuazione su una mappa del Regno di Napoli del 1825, consultabile su un sito inglese, dove la masseria Asciulo è chiamata Asciullo, la masseria Marangiosa è chiamata Marangiano e la masseria Strusci è chiamata Strugia.
Nella seconda parte lo studio prosegue con la descrizione del casale di S. Donato dove era ubicata la masseria Strusci.
Sulla base di una pergamena dell’archivio capitolare di Ostuni del 1313 se ne illustrano con precisione i confini e si descrivono il territorio e la flora, in particolare il boschetto Scaracci, una vera isola naturalistica, un’enclave ricca di biodiversità e di esemplari della vegetazione originaria.
Vengono quindi descritti i beni architettonici tuttora presenti:
1-la chiesa di San Donato, ora in precarie condizioni di stabilità, di cui si chiarisce, come si desume da un documento dell’archivio capitolare di Ostuni, che esisteva già nel 1099 e che quindi è uno dei più antichi monumenti del territorio di Latiano;
2-una neviera, in gran parte integra, che si trova nei pressi della chiesa, con un sistema di cisterne ad essa collegate che fornivano acqua fresca in tempo di estate;
3-i resti di un enigmatico complesso costituiti da un portale importante che funge da ingresso ad un piccola costruzione cupuliforme, chiamato lu furnu;
4-la Masseria Coltura, che gli autori ritengono possa aver fatto parte di un braccio del tratturello di Martina Franca, che scendeva dalla Murgia e attraversava il territorio di Grottaglie e Francavilla Fontana, per raggiungere il Salento, attraverso Latiano e Mesagne.
Insomma, se è vero che Mesagne ritiene la commedia Perna e Cola come una propria creatura, adesso si dovrebbe ritenere che le sue origini abbiano le radici nel territorio di Latiano. Ma ciò non toglie nulla alla famosa commedia dialettale; anzi le aggiunge un valore in più. E… può essere lo spunto per un futuro gemellaggio tra le due città?
Domenico Urgesi