La proposta di Zona a traffico limitato in centro ed i problemi di viabilità e parcheggio (di Giuseppe Giordano).

In dirittura d’arrivo un progetto che necessita di essere condiviso con chi abita o svolge attività nella parte storica della città.

Mesagne. La pandemia ed i lavori di rifacimento delle condotte di acqua e fogna hanno allontanato dalla soluzione alcuni problemi locali, in particolare quelli legati alla viabilità della città; sono diventate interessanti, quindi, le ultime dichiarazioni del sindaco in merito agli “ultimi ritocchi” per accogliere i turisti nel centro storico.

Sempre con le cautele del caso, visto che in città si contano circa 600 in isolamento fiduciario si ripropone, quindi, la questione di chi lavora e dei parcheggi legati sia al lavoro che alla “residenza” dei cittadini.

Intanto, bisogna ricordare che nel centro storico non lavorano solo ristoratori e che insistono in quella zona anche attività commerciali di vario tipo e professionisti con i loro studi. Hanno tutti bisogno di raggiungere le proprie sedi di lavoro sia per il carico e scarico di merci e materiale di vario genere ed hanno necessità di essere raggiunti da una fascia variegata di clienti che certamente non possono raggiungere tali attività lavorative andando a piedi.

È superfluo dire che la fruibilità del centro storico può essere regolata per fasce orarie ossia lasciando libero il transito per tutte le strade durante la mattina ad esclusione dei giorni festivi, articolare il tutto secondo la necessità delle tipologie lavorative che si svolgono nel primo pomeriggio e bloccare il traffico veicolare durante le ore serali nei giorni prefestivi e festivi, soprattutto durante la stagione estiva.

Ma ancor di più è necessario affrontare anche la questione parcheggi e forse sarebbe il caso di rivolgersi all’esperienza di altre città proprio in rapporto alla gestione dei centri storici.

E qui occorre fare chiarezza e testimoniare in termini determinati che avere una casa in città, in qualsiasi posto della città, non fa scaturire, di conseguenza “il diritto” del parcheggio dinnanzi alla propria abitazione e, comunque, neanche a poca distanza della propria abitazione.

In Mesagne l’ultimo piano di viabilità in termini di completezza fu realizzato alla fine degli anni ’60 e completato all’inizio degli anni ’70. Ed Umberto Bilancini, indimenticato comandante dei VV.UU. realizzò le percorribilità a senso unico nelle più grosse arterie locali come Via Manfredi Svevo, Via Federico II Svevo, Via borgo Antico, Via Epifanio Ferdinando ossia la canalizzazione di grosse arterie con semafori posti, all’epoca, in particolare sulla via Appia. Poi più nulla e, secondo interessi di sorta, a volte amicizie con politici passati nel tempo nel Palazzo dei Celestini, si cominciarono ad istituire, a pioggia, sensi unici ed a chiudere pezzi del centro storico, con dissuasori mobili (Via Geofilo) e istituire parcheggi di fatto diventati privati (Via Florentia) o che intralciano vie di deflusso (Via Toma Campi) o strade abbellite dai cittadini (Via Azzollino).

Ma da pochi giorni pare sia stato completato un progetto affidato ad un tecnico per una nuova organizzazione della Zona a traffico limitato con videocamere che dovrebbero essere poste ad ogni ingresso del centro storico.

Un progetto ambizioso ora ritornato in auge, quindi non originale perché già apparso qualche tempo fa e sempre avversato per l’atavica mancanza di fondi. Non sappiamo se le voci che circolano in città siano veritiere. Resta il fatto che, nel caso l’Amministrazione comunale dovesse decidere ed attuare senza una preventiva informazione, la dialettica potrebbe svilupparsi in modo virulento perché il diritto al parcheggio non può essere maggiore e più importante del diritto al lavoro per alcuni esercizi commerciali e per alcuni professionisti, soprattutto questi ultimi che non possono usufruire di un abbonamento per il parcheggio perché non sono commercianti o residenti.

(Giuseppe Giordano)

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