Tenute Lu Spada Brindisi 06/09/2021 “Turismo del vino in Italia “
Riportiamo l’intervento dell’On.Enzo Lavarra ,del Board di Europarc Federation
Siamo in tempo di Covid . Il sistema turistico ne risente in modo particolare .Occorrerà rimodulare l’offerta per non perdere le enorme potenzialità della distintività italiana.
La traccia di questa distintività è nella valorizzazione di mete che da anni costituiscono la preferenza del viaggiatore contemporaneo e di quello interno : non solo mare, montagna, le città d’arte Roma , Firenze, Venezia.
Ma i piccoli borghi e gli spazi naturali. Scelti da altre latitudini sulla rete. E in particolare rispondenti ad una esigenza sempre più diffusa: la conoscenza della civiltà dei luoghi. Per modo che con il soggiorno questo viaggiatore tipo senta di aver arricchito cultura ed esperienza emotiva.
La locomotiva di questa tendenza è l’enogastronomia. È l’enoturismo.
Vitigni autoctoni e vinificazione biologica ,convivialità attorno al calice ( il vino non come bevanda ), fruizione di spazi naturali . Con le cantine che divengono luogo di racconto di un territorio .
Qui , Lu Spada ne è esempio ,si è reiventata, o forse è più giusto dire, si è ricostruita la storia . E quel viaggiatore apprende la funzione dei porticcioli da Egnatia a Santa Sabina, gli insediamenti romani di muro tenente fino al grande porto di Brindisi . Ovvero storia di commerci di vino e olio verso nord africa e medio oriente, di importazione di spezie e tessuti .Generando Reddito e contaminazione .
Poi il declino e l’abbandono. La monocultura industriale del petrolchimico e della centrale di cerano a soppiantare tutto . E ora che vuol dire reinventate la storia ?
Quello che vediamo qui, in questa azienda. Invenzione faticosa e coraggiosa di attualizzazione moderna di una vocazione antica . Recupero di Susumaniello ,Ottavianello , accanto a Negramaro e Primitivo .
Distintivita’ di un territorio che diviene sistema integrato di attività economica sostenibile e fruizione della natura .
Qui parchi e cammini sono mete ricercate e geograficamente connesse . Ma non sono ancora anelli di un sistema integrato .
Occorre una strategia virtuosa di aggregazione di parchi di inestimabile valore e di accordi di programma fra i loro enti gestori e i responsabili del cammini : Francigena e Appia .
Per la Francigena, come per l’Appia ci sono risorse cospicue per la messa in sicurezza del tracciato e la segnaletica , per le infrastrutture di accoglienza : ostelli , agriturismi, BeB. Per i servizi di guide multisciplinari , e per la promozione digitale .Incentivo della imprenditoria in agricoltura e pesca di gal , psr, feamp .
Ma pensiamo solo al viandante come al moderno “pellegrino religioso e laico “? Si questo , ma anche al cicloturista svedese e tedesco lungo la ciclo velo adriatica che ha bici upertecnologiche ; e che a sera richiede masserie resort di alta gamma e ristoranti stellati . Non c’è confitto fra i diversi operatori se organizziamo una offerta diversificata .
Cosi il turismo , ora soprattutto interno , scopre la Riserva di Torre Guaceto ; il tratto strutturato di via Traiana , le chiese rupestri, i frantoi ipogei nella piana del parco dune costiere ; la fauna del cillarese e le chiese dei templari a Brindisi. Scopre il tracciato autentico dell’Appia Antica da Taranto a Brindisi e sulla cui parte terminale si trovano importanti vigneti come quelli di Tenute lu Spada. E in uno di questi luoghi legge :
“lungo questi percorsi ci sono cantine che producono negroamaro e susumaniello e fanno il racconto del vitigno e della civiltà del luogo “
Qui il futuro è gia cominciato . Manca la regia isituzionale? Ma allora ,come al tempo si occuparono terre incolte trasformandole , ora c’ è un nuova possibilità. E’ data dalla forza di una figura di produttore multifunzionale . Egli produce , trasforma ,commercializza , divulga , accoglie . Questa forza è il fattore decisivo per sospingere il decisore di governo a essere all’altezza di questa prospettiva“ . E l’enoturismo può essere anche tutto questo.