“Le parole sono tutto ciò che abbiamo” di Anna Rita Pinto
Da quando è iniziata questa storia dei vaccini e dei green pass mi capita spesso, come ad ognuno, di leggere
notizie o semplicemente dei post pubblicati sui social sia di un fronte che dell’altro.
Una cosa che mi è saltata all’occhio, ma anche all’orecchio, è che soprattutto i no vax hanno coniato un linguaggio nuovo, non tanto nell’invenzione delle parole ma di più nel significato che gli attribuiscono.
Questa riflessione è scaturita da un’affermazione che ha fatto una professoressa di Crema nei giorni passati. Si tratta del “sacro siero”, che non è il sequel del film “il sacro cuore” di Ferzan Özpetek come qualcuno potrebbe pensare, ma l’affermazione scritta, nero su bianco, che la signora, una professoressa di una scuola superiore, ha mandato ai suoi studenti dopo che le è stato negato l’accesso a scuola perché non ha voluto vaccinarsi.
“Sono stata amorevolmente sospesa per aver rifiutato la benedizione del sacro siero”, ha scritto. Che poi questa del “sacro siero” non è nemmeno sua ma presa in prestito dal filosofo Diego Fusaro, da sempre contrario al vaccino e al green pass.
Ora, senza entrare nel merito della questione vaccini, c’è da riflettere però su come i no vax stiano generosamente fornendo alla lingua italiana e addirittura alla comunità scientifica, nuovi significati alle parole, facendo vacillare quelli originari forniti dai dizionari italiani.
Il siero, ad esempio, l’ho letto dal vocabolario che per me rimane banalmente l’unico punto di riferimento della nostra lingua, è ciò che resta del sangue dopo aver allontanato alcuni fattori di coagulazione, quindi è sostanzialmente simile al plasma ma privo di quelle sostanze che intervengono nel processo di coagulazione, appunto.
Dunque rimane sconosciuta la ragione per cui alcuni continuino a chiamare il vaccino “siero”, adducendo al termine significati filo-alchemici più che strettamente linguistici.
Tra l’altro, già solo per assonanza, questa affermazione del “sacro siero” mi riporta anche al Santo Graal, ovvero il “sacro calice” che fu usato da Gesù nell'Ultima Cena. E considerando che, sempre in alcuni post letti sui social, i sostenitori del vaccino sono stati definiti anche “figli del demonio”, mi chiedo: la vera emergenza sarà il Covid o un dilagante delirio di onnipotenza che in alcuni aspettava solo di emergere?
Non conosco la risposta ma per dirla come la direbbe lo scrittore Raymond Carver “Le parole sono tutto ciò che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste.”
Anna Rita Pinto
21.01.2022