San Biagio: panettoni da consumare!
Mi trovavo a Milano, alcuni anni fa, il 3 febbraio per la partecipazione ad un Convegno di studi
e quella mattina dopo aver fatto la prima colazione in albergo ovviamente non potevo rinunziare ad un buon caffè. Insieme ad alcuni colleghi ci recammo in un bar “raccomandato” e quando il banconista mi chiese con voce cordiale: Caffè? Risposi, sì, punto. Caffè espresso, il classico, senza latte, schiuma, deca, corto, lungo, ecc…!
Mentre con gli amici parlavamo del più e del meno sul bancone oltre i piattini, notammo delle fette di panettone e una voce che diceva … prego! Oggi è San Biagio!
Sarebbe? chiesi incuriosita.
Sì, oggi è san Biagio ed a Milano si consumano tutti i panettoni natalizi rimasti. San Biagio è il protettore dei golosi.
Non sapevo che ci fossero protettori anche per coloro come dire che eccedono in peccati di gola.
Consumammo il panettone, tra le altre cose gradito perché era quello tradizionale e non fatto con misture, cioccolati, pistacchi ed altro e mi promisi di fare una ricerca su questa tradizione meneghina.
Cosi, cercando e ricercando scoprii che San Biagio era diventato protettore della gola dopo che una donna gli portò il figlio che stava soffocando per una lisca di pesce conficcata in gola e San Biagio lo benedisse. La sua benedizione fu miracolosa per il bambino, che riuscì a salvarsi. Per questo il medico dopo essere diventato santo fu dichiarato anche protettore della gola.
La tradizione milanese del panettone mangiato il 3 febbraio arriva molto più tardi con una leggenda popolare, che può essere letta su parecchi testi e anche nel web: secondo cui una donna, appena prima di Natale, si recò da un tal Frate Desiderio per fare benedire il panettone che aveva preparato per la sua famiglia. Il frate, in quel momento alquanto impegnato, le chiese di lasciargli il dolce e di passare a prenderlo dopo qualche giorno, perché lo avrebbe benedetto appena ne avrebbe avuto il tempo. Solo dopo Natale, però, il prelato si accorse di avere ancora in canonica il panettone, del quale si era completamente dimenticato. Essendo ormai secco, il frate pensò che anche la donna se ne fosse dimenticata e quindi lo mangiò nei giorni successivi, per non buttarlo. Solo il 3 febbraio la donna si presentò dal frate per avere indietro il suo panettone benedetto. Frate Desiderio, dispiaciuto per averlo già mangiato, si recò comunque in canonica a prendere il recipiente vuoto da restituire alla donna. Qui la sorprendente scoperta: c’era un panettone grande ben due volte quello che gli era stato lasciato a dicembre. Un miracolo, dunque, avvenuto proprio nel giorno di San Biagio, protettore della gola. Da allora l’usanza è quella di consumare un panettone, definito appunto di San Biagio, proprio in questo giorno.
Ma solo in Lombardia questa tradizione è radicata e da quanto sembra non ha trovato riscontro nel resto d’Italia.
Pochi giorni fa parlando su Lecce con un famoso pasticciere chiesi se conoscesse questa tradizione lombarda. Mi disse di sì ma che San Biagio c’entrava poco. Piuttosto a lui sembrava l’espediente per ripulire tutti i bar, i supermercati e le case e fare posto alle colombe pasquali che stavano per arrivare.
Comunque, se vi trovate in Lombardia, a Milano soprattutto e il 3 febbraio vi offrono il panettone ringraziate e magari raccontate voi la credenza popolare del miracolo di San Biagio.
Erika Giordano
03.02.2022