Nuovo Teatro Verdi: “Ghost. Il musical”, trasposizione del cult movie
«Ora lascia che la creta ti scivoli tra le dita»: preceduto dalla sua stessa fama e dalla fama
della celebre scena in cui Patrick Swayze e Demi Moore si fondono sulle note di “Unchained Melody” mentre modellano appunto quel vaso passato alla storia del cinema (anno di grazia 1990), “Ghost. Il Musical” ritorna al futuro e approda venerdì 8 aprile sul palco del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi - sipario ore 20.30 - nella speciale versione musical adattata dallo sceneggiatore originale Bruce Joel Rubin, con la regia di Federico Bellone a dirigere un cast capeggiato da Giulia Sol, Mirko Ranù e Gloria Enchill. L’appuntamento recupera lo spettacolo della stagione 2019-20 rinviato a causa della pandemia: restano validi ticket e abbonamenti acquistati per la prima programmazione.
Biglietti disponibili online su https://bit.ly/3uzLjbl e in botteghino secondo le giornate e gli orari di apertura tradizionali, ore 11-13 e 16.30-18.30. Il giorno dello spettacolo, ore 11-13 e 19-20.30. Ingresso consentito solo con Green Pass Rafforzato e utilizzo obbligatorio della mascherina FFP2.
Come l’originale cinematografico - a cui rimane fedelissimo - il musical intreccia con sapienza una storia d’amore struggente, colpi di scena da thriller e divertimento, a una partitura musicale perfetta, pop-rock, arrangiata da due big della musica internazionale, come Dave Stewart - ex componente degli Eurythmics - e Glen Ballard, tra gli autori della musicista canadese Alanis Morissette. La prima mondiale di “Ghost” si è tenuta alla Manchester Opera House nel marzo 2011, per approdare nell’estate dello stesso anno al West End e a Broadway nei primi mesi del 2012. Oggi, grazie al talento di un regista italiano apprezzato anche in ambito internazionale, come Federico Bellone - firma internazionale che ha contribuito al trionfo in Italia di grandi musical come “Mary Poppins”, “Fame”, “West Side Story”, “The Bodyguard”, “Dirty Dancing”, “Newsies” e “A qualcuno piace caldo” -, “Ghost” ha una prima produzione italiana. Gli effetti speciali, con il fantasma di Sam e degli altri personaggi che prendono forma entrando e uscendo dai corpi o passando attraverso le porte, nascono dalla mano di Paolo Carta, un mago dell’illusionismo capace di sorprendere lo spettatore, più che con la tecnologia, con trucchi da vecchio artigiano dell’inganno. Ci sono grandi aspettative per i protagonisti già amati e applauditi: Sam è Mirko Ranù (ottimo fra i protagonisti di “Priscilla”) e Molly ha il volto e la voce di Giulia Sol (artista di punta di “Tale e Quale Show” su Rai Uno), mentre Gloria Enchill interpreta la furba e divertentissima medium Oda Mae.
La grande spettacolarità degli effetti speciali è uno dei tratti che accompagna sia il film sia il musical. «In un musical come “Ghost” - ha spiegato Paolo Carta - è facile immaginare come alcuni effetti possano fare la differenza. Vedere il protagonista passare attraverso la porta come un fantasma, l’anima di un defunto entrare improvvisamente nel corpo della medium, oggetti che si muovono inspiegabilmente fa sì che il pubblico dimentichi di essere in presenza di una finzione scenica».
Il pubblico torna ad emozionarsi davanti all’idea dell’amore, della sua potenza che trascende la vita terrena, al legame che unisce indissolubilmente Sam e Molly, due giovani che desiderano soltanto percorrere assieme la loro vita d’innamorati e invece vengono divisi da un destino crudele, manipolato dagli interessi avidi di un disonesto collega di banca di Sam. Ma proprio quando tutto sembra finito, quando il male sembra soppiantare il bene, ecco che il sentimento di Sam per la sua donna vince la morte e - grazie alla bizzarria e alla generosità della medium Oda Mae - riesce a proteggere Molly e a regalarle un ultimo, toccante momento d’amore fra le sue braccia.
Lanciato come «un musical sensoriale e fantasy nel quale ogni accadimento nasconde un mistero apparentemente inspiegabile», “Ghost” tesse anche il filo rosso che unisce gli interpreti ponendoli in relazione profonda con il pubblico. «Tra noi c’è così tanta affinità artistica che spesso mi chiedono se con Giulia faccio coppia anche lontano dal palco - ha detto Mirko Ranù -. Il confronto col Sam di Patrick Swayze era proibitivo, per cui ho pensato di fare mio il personaggio, evitando il rischio di emulazione. Ci ho messo il corpo, la mente, la voce e le mie esperienze personali: ho cercato di catturarne la sensibilità e restituirne il pathos».
A distanza di quasi due anni dalla première, il cast torna in scena con la consapevolezza di quanto il silenzio della scena sia costato al teatro e al suo pubblico: «Non è stato facile - ha detto Gloria Enchill -, il periodo è stato molto complicato, di fatto non sapevamo se e quando saremmo tornati. Io ho continuato a studiare e il personaggio che interpreto è cresciuto con me. Adesso, poter condividere questa mia crescita con il pubblico è fondamentale. E poi, a onor del vero, in tantissimi mi dicono che somiglio a Woopi Goldberg... meglio di così!».
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