“E Napoli ancora una volta ha urlato: Iatavinni…” - di A. P.

(A.P.) Uno scudetto di calcio vinto a Napoli vale quanto una decina di scudetti vinti dai meneghini messi insieme ai torinesi,

perché il colore ed il calore di questa città è unico al mondo. Non solo la lingua napoletana ma tutta la città dovrebbe essere patrimonio dell’umanità. Per chi va in questo periodo a Napoli potrà vedere una città piena di bianco e azzurro dappertutto e addirittura, al di là della proverbiale scaramanzia, con il n. 3 del terzo scudetto messo in anticipo su moltissime bandiere.

Nei giorni scorsi a turbare questa atmosfera di gioia e di festa ci ha pensato una masnada di tedeschi di Francoforte che, nonostante fossero privi di biglietti di ingresso al campo sportivo, hanno cercato di mettere a ferro e fuoco la città di Napoli. Piazza del Gesù è stata letteralmente saccheggiata con inermi commercianti che hanno visto devastata la loro attività: cristalli rotti, sedie lanciate in aria, tavoli spaccati e suppellettili di vario tipo completamente distrutti.

La tifoseria napoletana, in particolare la Brigata Carolina, le Teste Matte, la Nuova Guardia, ma più in particolare Vecchi Lions Masseria, Rione Sanità ed Area Nord, era impegnata ad organizzare i loro gruppi per la partita serale e quindi non hanno potuto contrastare, questa volta per fortuna, una contrapposizione all’orda teutonica.

Sul campo il risultato ha confermato una superiorità napoletana sancita di già nella partita di andata a Francoforte. Fuori dallo stadio la battaglia è continuata fino a quando la tifoseria tedesca è stata isolata dalle forze di polizia sul lungomare e presso un albergo dove alloggiavano. Dopo circa 48 ore di insolita battaglia, gli ospiti sono stati letteralmente caricati su pullman e trasportati a Salerno per il successivo rimpatrio. E Napoli ancora una volta si è distinta per la sua spontaneità e unicità.

Chi non ricorda il favoloso film di Nanni Loy del 1962: “Le quattro giornate di Napoli” che raccontava come questa città riuscì a cacciare la divisione tedesca di stazza a Napoli prima ancora dell’arrivo delle forze alleate? Una delle ultime scene del film riprendeva i tedeschi che con tutti i mezzi abbandonavano la città e vi era una lunga fila di soldati in fila indiana che lentamente andavano via. Quasi alla fine della pellicola, una voce accompagnò quei soldati che mestamente abbandonavano la città e, a distanza di tanti anni, un’altra voce sul lungomare napoletano ha gridato ai tedeschi la stessa frase: Iatavinni…ricchiuni!”. Il colore della napoletanità non solo è apprezzabile ma è indiscutibilmente costante oltre che coerente nel tempo.

22.03.2023

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