Fascismo e antifascismo - 9^ puntata Gli squadristi di Mesagne 1922-24 (di Domenico Urgesi)
Nel dicembre 1943, come abbiamo già scritto, furono imputate 11 persone per tentato omicidio e violenza privata
ai danni di Sante Semeraro e di Antonio De Nitto (da documenti conservati nell’Archivio di Stato di Lecce). Precisamente: Profilo Felice, Biscosi Cosimo, Giorgino Umberto, Giorgino Francesco, Lagatta Luigi, Demida Cosimo, Longo Prospero e Capodieci Luigi «…in correità con altri cooperatori ignoti, con finalità fasciste ed a mano armata di rivoltella…».
Inoltre «…I due Giorgino, il Lagatta, il Longo, il Rampino, il Morleo, il De Mitri ed il Capodieci...» per violenza privata.
Che cosa spingeva quelle persone a far parte della cosiddetta squadra della Morte e ad opporsi alle organizzazioni socialiste? Per rispondere dettagliatamente bisognerà definire i profili di quei personaggi. Di Felice Profilo abbiamo fatto qualche cenno nella scorsa puntata. Vediamo adesso gli altri componenti della “squadra della morte”, utilizzando vari documenti conservati dall’Archivio di Stato di Brindisi (d’ora in poi ASBr).
Per meglio comprendere, è bene precisare che erano 4 i gradi di cui si potevano fregiare i fascisti più fedeli: “Squadrista” era chi aveva fatto parte di qualche “squadra di azione” contro socialisti, democratici, comunisti, ecc. “Antemarcia” erano gli iscritti al PNF prima del 28 ottobre 1922; “Marcia su Roma” era il titolo di chi aveva partecipato alle azioni violente del 28 ottobre. L’onorificenza di “Sciarpa Littoria” fu introdotta nel 1939, per gratificare i gerarchi più fedeli. I requisiti per ottenerla erano: «1-possesso del brevetto della Marcia su Roma. 2-aver ricoperto cariche politiche per almeno dieci anni, anche non consecutivi, di cui cinque come gerarca del P.N.F. o dei G.U.F. o dei cessati Fasci Giovanili di Combattimento o della cessata O.N.B. 3-aver prestato almeno dieci anni di servizio, anche non continuativi quale ufficiale della M.V.S.N. o ufficiale della G.I.L.» (Regolamento del PNF del 1939).
Viene il sospetto che il fascismo avesse inventato questa scala gerarchica per creare una specie di ascensore sociale fondato sul merito politico. D’altronde, è notorio che chi non era iscritto al PNF era discriminato ed emarginato.
Vediamo le schede degli imputati.
-BISCOSI Cosimo fu Antonio, nato a Mesagne il 3 novembre 1886, Proprietario, risultava avere i brevetti di: Squadrista, Antemarcia, Marcia su Roma, Sciarpa Littoria.
-CAPODIECI Luigi di Ettore, Mesagne 28 gennaio1894, Impiegato, risultava avere i brevetti di: Squadrista, Antemarcia, Marcia su Roma, Sciarpa Littoria.
-DEMIDA Cosimo di Francesco: manca nelle schede di iscrizione conservate in ASBr.
-DE MITRI Gastone fu Raffaele Mesagne, 1 novembre 1901, Impiegato, risultava avere i brevetti di: Squadrista, Antemarcia, Marcia su Roma, Sciarpa Littoria.
-GIORGINO Umberto Francesco fu Vittorio, Mesagne, 26 novembre 1904, Commerciante, risultava avere i brevetti di: Antemarcia, Marcia su Roma, Sciarpa Littoria.
-GIORGINO Francesco Edoardo fu Vittorio: manca nelle schede di iscrizione conservate in ASBr.
-LA GATTA Luigi Amedeo fu Emanuele, Mesagne 24 novembre 1894, Impiegato, risultava avere i brevetti di: Antemarcia, Marcia su Roma, Sciarpa Littoria.
-LONGO Prospero fu Nicolantonio, Mesagne 13 maggio 1895, Commerciante. Presso ASBr non risulta alcun brevetto; ma, poiché risulta iscritto al PNF dal 22 marzo 1922, è evidente che era Antemarcia anch’egli.
-MORLEO Ortensio Salvatore di Giovanni, Torre S. Susanna, 13 aprile1903, Muratore, risultava avere i brevetti di: Antemarcia, Marcia su Roma, Sciarpa Littoria.
-RAMPINO Salvatore fu Cosimo, Mesagne, 22 dicembre1881, Commerciante, risultava avere i brevetti di: Antemarcia, Marcia su Roma, Sciarpa Littoria.
Come si vede, tutti quanti (meno i due di cui non ci sono le schede; ma è evidente che si tratta delle schede superstiti, quelle che non sono state distrutte o deteriorate.) avevano i quattro brevetti di cui potevano andar fieri. Risulta, quindi, che costoro erano iscritti al PNF prima della “marcia su Roma”.
Se andiamo a consultare, poi, le schede di tutti gli iscritti mesagnesi, risulta che gli “Antemarcia” erano circa una quarantina, in numero cospicuo. Ad una prima occhiata, la grande maggioranza era costituita da avvocati, possidenti, impiegati, commercianti. Rari erano gli operai ed i contadini. Ma vedremo, nel prosieguo della ricerca, di elaborare una statistica più precisa.
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(continua)
Domenico Urgesi