Le riflessioni scomode de “Il Visionario” al teatro di Mesagne - di Anna Rita Pinto
Domenica 21 maggio, alle ore 20:30, presso il teatro comunale di Mesagne (Br), andrà in scena “Il Visionario”,
di e con Antonio Fanelli (attore e regista, responsabile editoriale Mama Dunia edizioni), scritto con Patrizia Zodiago e Valentina Pierro (criminologa, grafologa forense, ricercatrice del Centro Documentazione Siciliano, redazione pugliese Radio Cento Passi).
L’evento è inserito nella rassegna "Germogli di Legalità - Coltiviamo responsabilità" patrocinata dal Comune di Mesagne (Br) in collaborazione con “Casa memoria Felicia e Peppino Impastato” e “Radio cento Passi Puglia”.
Uno spettacolo teatrale su Peppino Impastato, per la priva volta presentato a Cinisi, il 5 maggio 2019 nel salone del “maficipio di mafiopoli”, in occasione dell’anniversario della morte del giovane Impastato.
La voce e la fisicità di Antonio Fanelli conducono la trama de “Il Visionario”, in un monologo che vorrebbe tanto essere un dialogo con gli amici di lotta, presenze inerti e silenziose sul palco, sorde alle sue domande insistenti e alle sue riflessioni scomode.
Uno spettacolo che si differenzia dagli altri realizzati fino ad oggi sulla vita del giovane siciliano, soprattutto per l’intento, non facile, di descrivere il Peppino uomo, la sua solitudine, il suo concetto di bellezza, il suo rapporto profondo con la madre Felicia. Donna che, ad un certo punto della sua vita, si è ritrovata ago della bilancia fra un marito mafioso e un figlio militante antimafia, con tutte le lacerazioni che può creare una situazione del genere e che, in questa lacerazione, decide di stare dalla parte del figlio e di perseguire la giustizia e non la vendetta, sostenendo che la mafia si combatte con i libri, non con la pistola.
Anna Rita Pinto
20.5.2023
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