La difesa di una terra meravigliosa (di Silvano Capuzzo)

Io, da immigrato e da oriundo piemontese, condivido appieno la difesa della bellezza del territorio salentino

e degli elementi della sua storia e cultura su di esso presenti.

Ne sono un ammiratore vero e, direi, ormai anche un innamorato (un amore semplice e pulsante, senza altri interessi personali).

Ed è proprio per questo che io sono molto attento alle critiche e non mi risento se mi vengono indicati giusti problemi ed elementi negativi, ma anzi li faccio miei e cerco, nelle mie piccole capacità e potenzialità, di fornire un aiuto per superarli.

Credo sia questo l’atteggiamento più positivo, e quello che chi ha responsabilità pubbliche dovrebbe tenere in debito conto.

Il turismo non è soltanto godere dei bei luoghi (da curare) e delle manifestazioni (da migliorare) ma l’insieme della vivibilità e godibilità di un territorio.

Avendo strade e trasporti idonei (disastro l’interno salentino e non solo), capacità ricettiva adeguata, una fruibilità dei luoghi e dei servizi (non solo centri storici ma anche periferie), una tutela del benessere di tutti (in tutte le ore del giorno e della notte), una professionalità la più alta possibile di tutti gli addetti (quanta formazione da fare e, forse, quanta attenzione a dire si a qualsiasi iniziativa perché è la quantità che elettoralmente conta), una gestione adeguata del personale impegnato (compenso giusto e regolare), un controllo del rispetto delle regole.

E non ultimo un corretto controllo dei prezzi e del rapporto con la qualità (è vero che il mercato è libero ma le scorrettezze lo penalizzano) ed una destagionalizzazione (tanto per citare la Romagna, la Liguria ed altre regioni organizzate) che consenta una distribuzione più estesa e stabile dei servizi (con i benefici conseguenti per tutti).

Apprezzo l’orgoglio nella difesa del proprio territorio (e la condivido e la sostengo).

Ma non basta. E ci vuole l’azione di tutti, soprattutto da parte di chi ha cercato ed ottenuto responsabilità pubbliche.

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