Wolinski, una matita apprezzata in Italia dal "sessantotto"
Wolinski, una matita fuori dal "politicamente corretto", vicino al "maggio francese" ed ai movimenti del sessantotto. Il suo nome scandito nelle prime notizie in televisione, ha creato senza ombra di dubbio una forte emozione in tutti coloro che hanno vissuto quel periodo e ne hanno apprezzato l’umorismo graffiante. Wolinski lo abbiamo seguito alla fine degli anni sessanta su Linus ed Alter Linus ed è stato con certezza lo spirito guida di periodici come “Il Male” e “Cuore”. A lui, alla sua matita un pensiero commosso fortemente sentito.
Abbiamo preso dalla rete una breve biografia di Georges Wolinski cuarata da Daniele Cassano e la condividiamo.
Chi era Georges Wolinski, ucciso a Charlie Hebdo
Nell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo è morto anche uno dei padri dell’erotismo a fumetti francese
Tra le 12 vittime dell’attentato di oggi alla redazione parigina di Charlie Hebdo ci sono tre disegnatori satirici. Il direttore del giornale Stéphane Charbonnier (Charb), Bernard Verlhac (Tignous), Jean Cabut (Cabu) e, il più noto da noi in italia, Georges Wolinski.
Wolinski, nato a Tunisi nel 1934, ha iniziato a disegnare vignette nel 1960, dopo aver lasciato la facoltà di architettura, per il giornale satirico Hara-Kiri che nel 1970 cambierà nome per diventare Charlie Hebdo. Su Hara-Kiri si trovavano le firme più caustiche e all’avanguardia del fumetto francese tra cui Reiser, Moebius e Roland Topor. Molti di loro venivano pubblicati con successo in Italia nelle riviste Linus e Alter Linus.
Proprio sulle pagine di Linus, nei primi anni ’70, gli italiani hanno potuto fare la conoscenza di una delle più conturbanti e divertenti eroine del fumetto erotico francese, Paulette, sceneggiata proprio da Wolinski e disegnata magistralmente dal fumettista Georges Pichard, scomparso nel 2003.
Paulette era una figlia irriverente e svampita del ’68 francese. Come Barbarella esplora lo spazio e finisce incastrata, più o meno involontariamente, in piccanti avventure, così la bionda Paulette e la sua amica Giuseppe (una procace bruna nel cui corpo è intrappolato un vecchio sporcaccione) navigano a vista attraverso le contraddizioni sessuo-politiche di quegli anni movimentati. La ricca e borghese (ma comunista) Paulette odia i suoi privilegi e fa di tutto per spogliarsi dei suoi beni e dei suoi vestiti. Con Giuseppe viaggia tra harem, improbabili circhi equestri e isole tropicali abitate da aguzzini nazisti: viene rapita, malmenata, ingannata e sfruttata ma, come Wile E. Coyote, ne esce sempre illesa e convinta delle proprie posizioni politiche.
Con Wolinski perdiamo una voce caustica e davvero unica del fumetto, non solo francese. Il suo stile, agli antipodi del politicamente corretto, ha influenzato anche molta satira italiana: da Il Male a Cuore, Wolinski ha lasciato la sua firma graffiante anche sull’immaginario del nostro paese.