È morto Mario Marti, cittadino onorario di Mesagne, rettore emerito dell’Università del Salento.
Oggi, alla età di 100 anni, compiuti il 19 maggio del 2014, si è spento il Prof. Mario Marti.
Illustrissimo studioso di letteratura italiana, fra i promotori ed artefici dell’Università di Lecce, della quale fu anche Rettore, egli fu molto legato alla città di Mesagne.
Mario Marti è stato professore di letteratura italiana a Pavia, a Roma, a Bari, e infine a Lecce. Egli è stato uno dei più grandi studiosi di Dante Alighieri e della cultura letteraria umanistica e rinascimentale; ha prodotto decine di studi, saggi, libri e recensioni su Giacomo Leopardi, di cui è considerato il più grande studioso italiano (e mondiale). La sua produzione culturale è immensa; era ed è un Gigante della cultura.
Un Gigante della cultura, ma anche una persona mite e profondamente umile, che non disdegnò –nel 1996– di donare il proprio Carteggio epistolare alla Biblioteca Comunale di Mesagne, una piccola biblioteca di provincia, non una biblioteca di più alto livello, che forse chiunque altro avrebbe preferito.
In quella biblioteca egli vi aveva condotto una ricerca, sul manoscritto “Nniccu furcedda”, qualche anno prima. Aveva apprezzato quella Biblioteca, le era rimasta nel cuore. Così aveva deciso di lasciare lì una parte di sé. Confidava seriamente nella Città di Mesagne.
Il carteggio epistolare di Mario Marti è un vero patrimonio, di grandissima rilevanza scientifica: contiene oltre 6.000 lettere da lui scambiate con numerosissimi studiosi, nell’arco della sua ultra-settantennale attività scientifica.
La Città di Mesagne, per questo motivo, lo insignì della cittadinanza onoraria. E, negli anni successivi, fino alla fine del 2010, Mario Marti ha continuato a versare alla Biblioteca di Mesagne la corrispondenza scientifica che, nel frattempo, continuava a ricevere e, aiutato sempre dall’infaticabile signora Franca, a conservare con cura.
Egli rimarrà sempre nel cuore di chi lo ha conosciuto.
Domenico Urgesi