Candidati a sindaco: La fotografia è venuta mossa, ossia ancora non si vede il dilucolo! (di Anonymous).
Pompeo MOLFETTA: l’ultimo tutore della politica identitaria teorizza la completa deoideologizzazione e imbarca tutti da destra e sinistra. Maldestro tentativo di imenoplastica.
Sabrina DIDONFRANCESCO: nasce come patronato di una sezione mesagnese del CNA nota associazione di categoria di artigiani e commercianti di area di sinistra. Dopo alterne fortune oggi contende a ben più potenti patronati il primato di assistenza sindacale soprattutto verso i ceti più umili. Una candidatura a sindaco val bene una rinuncia alle origini.
Danilo FACECCHIA: non pervenuto alcun CV (curriculum vitae). Non è necessariamente un male.
Emilio GUARINI: uomo d’ordine. La sua formazione militare potrebbe essere il suo vero limite.
Antonio CALABRESE: uomo di lotta e di governo. “IO” (politico si intende) diviso tra opposizione spesso accondiscendente e rivendicazione governativa. E’ stata una politica che nel passato ha affondato corazzate ben più potenti.
Ninni MINGOLLA: disposto a essere candidato a sindaco attraverso le primarie invece è stato nominato; mentre chi voleva essere nominato è stato scartato.
Programmi zero spaccato per tutti: solo petizioni di principio.
C’è tempo per questo.
Ci sono persone di princìpi e persone di prìncipi.
Ancora non si vede il dilucolo.
Anonymous